Arriva il Treno di Renzi ma la Calabria è deragliata già da un pezzo.

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Ricondurre il degrado ambientale, sociale, economico e culturale della Calabria esclusivamente al Partito Democratico ed al suo segretario e leader, oltre che essere ipocrita sarebbe anche falso. I fattori sono molteplici, non sono recenti ed oramai sono stati sciorinati in tutte le salse.

Questa visita di Renzi, a tutti gli effetti in campagna elettorale, è semplicemente di cattivo gusto. La scelta del treno pare proprio irrisoria.

È impossibile dimenticare come il governo targato PD nel 2014 tra Decreto Sblocca Italia e Patto di Stabilità abbia elargito ben 5 miliardi di € per le ferrovie, suddividendoli così: il 98,8% da Firenze in su ed un misero 1,2% per il resto d’Italia.

È impossibile altresì dimenticare come la città Metropolitana di Reggio Calabria sia ai margini dei progetti del Governo targato PD: emblematici i casi del depotenziamento dell’aeroporto di Reggio Calabria e del Porto di Gioia Tauro, lasciato morire lentamente insieme alle speranze di 400 padri di famiglia licenziati da MCT perché in esubero, tutto questo sotto gli occhi indifferenti di un Governo Metropolitano, Regionale e Nazionale targato PD.

Ma anche la negazione del diritto alla salute per i cittadini calabresi, costretti a curarsi altrove, quando possono, a causa delle inefficienze delle strutture sanitarie della nostra Regione, oppure della scarsa attenzione al problema degli sbarchi di immigrati che ha rimpinguato le casse del malaffare oltre ad aver causato disagi in giro per quella Regione che un tempo  era culla di civiltà e benessere.

Il raccolto di quanto seminato sta tutto nel disappunto di numerosi contestatori giunti nelle varie stazioni calabresi e bloccati prontamente dalle forze dell’ordine.

Ma dentro l’urna non ci sarà nessuno a bloccare nessuno, avverrà la resa dei conti, e nonostante si cerchi in tutti i modi di presentarlo come un successone, nonostante ancora qualche faccia di bronzo abbia il coraggio di fiancheggiare chi si è ben cimentato nel finire l’opera di distruzione della nostra amata Calabria,  i cittadini calabresi non perdoneranno ma giudicheranno come è giusto che sia, e lo faranno in ambito nazionale, regionale, provinciale, metropolitano e Comunale, così da togliere quel sorriso che sa di beffa dal volto di chi preferisce fiancheggiare gli usurpatori per “un posto al sole” piuttosto che schierarsi dalla parte dei Calabresi.

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