Consigli uso Pc e Blue Whale, la soluzione esiste si chiama “Genitore 2.0”

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Confesso di non aver visto il famigerato servizio de Le iene sul “Blue Whale”, che ha scandalizzato e scosso migliaia di italiani, perché non mi piacciono Le iene, non mi piace il loro modo di fare servizi, sempre alla ricerca del sensazionale in nome di sua maestà share. Ma nei giorni successivi, parlando con amici o leggendo alcuni post sul faccialibro, mi sono reso conto di una cosa che ha scosso me, stavolta, nel profondo.

Ebbene, nell’anno di grazia 2017, circa vent’anni dopo il resto del mondo, gli italiani hanno scoperto che internet non serve solo per postare selfie sui social, giocare schedine o guardare porno ma, si sono accorti che su internet c’è di tutto. Ci sono tante cose buone e altrettante cattive, ma soprattutto l’internet è fatto di uomini. Ci troverete il fanatico religioso, il razzista, l’omofobo ma anche scienziati, premi nobel per la pace e volontari della croce rossa. Volendo fare una forzatura, io paragonerei Internet ad un grosso TIR, di quelli che vediamo nei film americani. Esso può essere utilissimo se guidato da una persona esperta e consapevole di quello che fa, portando merci necessarie in giro per il mondo. Ma, se alla guida ci mettiamo un fanatico di una qualsiasi estrazione religiosa, questi lo userà per lanciarsi sulla folla creando caos e morte.

Dopo questa dissertazione, vorrei fare un piccolo appello alla stragrande maggioranza dei genitori moderni che usano internet come baby sitter, lasciando tablet o telefonini ai propri bimbi per giornate intere perché così stanno buoni, senza piangere e senza necessitare attenzioni. Si, proprio voi che magari mentre state leggendo queste quattro righe avete lasciato vostro figlio di 2 o 3 anni sul divano a guardare video su youtube: mi fate schifo! Tanto vale dargli una forchetta e dirgli di inserirla nelle prese della corrente di casa!

Internet è una cosa meravigliosa e altrettanto complessa: bastano pochi click sui video correlati di youtube per passare dalla Disney al genere gore (andate cercare cosa significa se non sapete di cosa parlo, ignoranti).

L’età minima per iscriversi a Facebook è 13 anni, ma se voi create l’account a vostro figlio di 7/8 anni, non vi stupite quando riceverà richieste di amicizia da sconosciuti o strani messaggi privati: Facebook ha oltre un miliardo di utenti e, per la legge dei grandi numeri, una buona percentuale di questi, non sono brave persone.

Per concludere, non ho parlato di proposito del “Blue Whale” perché la considero un’emerita cazzata, un’evoluzione digitale del gioco “obbligo o verità” che facevamo da bambini. Per rispondere a chi mi chiede se esiste un programma in grado di far navigare in totale sicurezza i bambini su internet dico si, esiste e si chiama “Genitore 2.0” ed è anche molto facile da usare: basta stare vicino al proprio figlio e preferire le interazioni personali a quelle virtuali.

Francesco Politanò

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