Polistena, la storia di Maria Ilenia Politanò, bimba di due mesi uccisa da un “esorcismo” nel 1994

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 Vogliamo oggi proporre un triste episodio avvenuto il 12 settembre di 25 anni fa nella città di Polistena.

Maria Ilenia Politanò era una bimba di due mesi che morì a seguito delle violenti percosse ricevute, durante un presunto “esorcismo”. Una storia che 25 anni fa scosse la cittadina di Polistena, la Calabria e l’Italia stessa. Il corpo della piccola arrivò senza vita all’ospedale cittadino, portato dallo zio, lo stesso che poco prima l’aveva “esorcizzata”. La piccola di soli 50 giorni, era stata seviziata e picchiata, aveva gli organi sfondati. Quando i medici la esaminarono non credettero a quello che videro. Era impossibile che su un esserino così piccolo e fragile fosse stata usata una violenza così terribile. Furono gli stessi genitori, il padre Michele, 23 anni, e la madre Laura Lumicisi, di 20, braccianti agricoli, a raccontare quanto accaduto. Maria Ilenia, credevano fosse posseduta dal demonio. Durante la gravidanza, Laura, raccontò di sentire strani rumori e presenze in casa, e per questo motivo si rivolse prima a due preti che, si recarono presso l’abitazione per effettuare la benedizione poi, non soddisfatta, attraverso alcuni parenti a Roma, si mise in contatto con una maga, la quale convinse la famiglia che la giovane sarebbe morta di parto mentre la piccola nata non avrebbe superato i 6 mesi di vita. Affinchè liberasse la casa dagli spiriti maligni, e garantisse un futuro sereno alla giovane famiglia, la maga chiese 25 milioni di lire, somma che a seguito di una lunga trattativa scese a 3 milioni. Laura partorì, la situazione non migliorò. La neonata continuava a piangere e disperarsi, ma la famiglia anzichè rivolgersi ad un dottore, contattarono la maga. La donna scese in Calabria, rimase a lungo nella casa della famiglia Luimicisi/Politanò, permanenza durante la quale riuscì a convincere i genitori della piccola, la nonna, gli zii ed i cugini, dei propri poteri che, prima di partire per Roma, “trasferì” agli zii della bimba e alla cugina. Gli stessi, nei giorni precedenti all’esorcismo, si convinsero di essere rispettivamente, Padre Pio, San Francesco e la Madonna di Lourdes. Avrebbero voluto esorcizzarla, ma l’hanno seviziata brutalmente, convinti di toglierle il diavolo. La piccola fu uccisa, davanti al padre, gli zii, una nonna, una cugina della madre. Secondo le ricostruzioni di allora, Maria Ilenia, venne attorniata da parenti i quali sperimentarono sul suo corpo “riti” che la condussero poi alla morte. La piccola venne distesa su un tavolo, spogliata, picchiata, scossa, e seviziata, perché posseduta. Fu lo zio,Vincenzo Fortino, a compiere quelle azioni crudeli e dissennate sulla nipotina appena nata. La scosse a testa in giù, la picchiò, le fece bere dell’acqua santa direttamente dalla sua bocca fino a farla scoppiare. L’esame autoptico, effettuato sul corpo della bimba, accertò che la morte avvenne in seguito a queste pratiche sataniche. In un primo momento tutta la famiglia fu condannata per omicidio, in seguito invece soltanto lo zio(18 anni di relcusione), come esecutore materiale di quella tortura che giustificarono come esorcismo. La maga invece, che non era presente all’ esorcismo di Maria Ilenia pur avendolo suggerito prima di lasciare l’abitazione, fu condannata solo per truffa 1 anno e 8 mesi. I genitori di Maria e gli altri parenti che assistettero al “rito” furono assolti per “Ignoranza, disperazione e superstizione”.

Giada Zurzolo

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