Violenza ed abusi sui bimbi a scuola e negli asili: Una deriva inaccettabile

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Istituti che dovrebbero tenere al sicuro i bimbi farli socializzare ed “educere”, ovvero educarli a “tirar fuori” sin dai primi anni anche coi trastulli e i divertimenti il meglio di loro, al fine di uscire dal microcosmo famigliare accudirli e sopperire alla mancanza a causa degli impegni lavorativi dei rispettivi genitori, ed invece si trasformano in veri e propri inferni caustici di violenza e inumanità. Stiamo ovviamente riferendoci agli asili nido o alle scuole dell’infanzia, e ai maestri che sempre più in maniera esponenziale, comminano violenze e vituperi ai piccoli scolaretti “segnando” ineludibilmente e traumaticamente la loro memoria. L’ultimo episodio, con tragico e medesimo scenario raccapricciante nonchè efferato, è avvenuto nel quartiere Biccocca di Milano presso l’asilo “Baby World” e vede imputati e coinvolti i due direttori della struttura e compagni , Enrico Piroddi e Milena Ceres, rei di aver commesso violenza e sottomissione nei raffronti dei bambini astanti. Soprattutto la donna legava alla sedia e mordeva un bimbo di due anni circa, all’orecchio; gli episodi di violenza e turpiloquio sarebbero stati circa venticinque perlomeno quelli acclarati dalle telecamere. Milena Ceres è stata condotta agli arresti domiciliari ed al compagno Enrico Piroddi è stata comminata una interdizione dal lavoro per dodici mesi . L’indagine è emersa a seguito della denuncia di due ex colleghi. I genitori angosciati e sgomenti esplicano le difficoltà dei bambini a dormire ed a chetarsi durante le ore notturne. Asili che si tramutano nel mondo del grigiore di Malebranche, degni dell’inferno Dantesco e che non si placano; le violenze ai danni di minori infatti, si accrescono a dismisura nelle cronache quotidiane. Occorrono pene dure e sospensive in tronco per i lavoratori di tutti gli esercizi pubblici i quali recano violenza o disservizi vari. La scuola dell’infazia dovrebbe essere luogo di ricreazione e aggregazione, come i padri greci ci insegnarono con la loro “Scholè”, ovverosia la scuola del tempo libero in cui i fanciulli venivano educati ad esercitare il bene per la società. Insomma quello che per i nostri tempi sembra distante e ancestrale visti i fenomeni corruttivi e diseducativi che imperversano nella nostra società.

Francesco Grossi

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