Caso Loris Stival, fermata la madre Veronica Panarello

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Andrea Loris Stival era un bimbo di otto anni, di Santa Croce Camerina. Uno dei tanti bimbi e ragazzini che oggi perdono la vita o scompaiono  per mano di gente che il più delle volte rimane sconosciuta, senza che purtroppo si arrivi ad una conclusione e svolta dei casi. Era il 29 novembre quando la madre dava l’allarme della scomparsa del figlio. Veronica Panarello, 26enne, infatti riferisce di essere andata all’uscita di scuola per prendere il figlio e non averlo trovato. Riferisce inoltre di averlo accompagnato intorno alle 08:20 davanti l’istituto ed essere ritornata a casa. Il corpo del piccolo Loris verrà ritrovato dopo qualche ora dal cacciatore Orazio Fidone,  attivatosi volontariamente nelle ricerche con altri uomini. La madre disperata e messasi subito a disposizione nelle indagini, da una versione dei fatti che non corrisponde però a quanto accaduto. Infatti le parole della madre e la sua ricostruzione vengono subito smentite dalle telecamere di videosorveglianza . Nei giorni successivi al ritrovamento del corpo sono state seguite diverse piste , tra cui anche quella della pedofilia, scartata quasi immediatamente. Quello che di certo viene fuori dalle indagini, è che il piccolo è stato strangolato con delle fascette da elettricista e il corpicino gettato nei pressi di un vecchio mulino abbandonato. Passano i giorni dall’omicidio di Loris, giorni in cui vengono esaminati filmati, ascoltati testimoni, giorni in cui emergono anche aspetti del passato della madre del piccolo. Uno tra i tanti, quello più rilevante, è il tentato suicidio di Veronica Panarello. Lei però rimane sulle sue posizioni dichiarandosi innocente e continuando a confermare la prima versione ,nonostante i filmati abbiano smentito categoricamente la sua ricostruzione. Ieri otto dicembre, nove giorni dopo  la scomparsa e il ritrovamento del cadavere di Loris, Veronica Panarello è stata trasportata e scortata in Procura. E’ accusata di Omicidio volontario, aggravato dal legame di parentela, e occultamento di cadavere. Dopo 6 ore di interrogatorio la procura di Ragusa ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti della 26enne “per gravi indizi di colpevolezza”. Per magistrati e investigatori di polizia e carabinieri ci sono pochi dubbi: sarebbe stata lei a strangolare con una fascetta da elettricista stretta attorno al collo il figlio di 8 anni. E sarebbe stata sempre lei a gettare il cadavere nel canalone in contrada Mulino Vecchio.  Al momento, dunque, gli inquirenti escludono il coinvolgimento di un complice: Veronica avrebbe agito da sola. Intanto però la madre continua a dichiararsi innocente e ripetere di non aver ucciso lei il suo bambino.

 

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