Il Milan tra incognite e certezze: il punto sulla stagione che verrà per i rossoneri

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ll Milannon è protagonista da molti anni in Italia e in Europa e i tempi di quella squadra che faceva paura al mondo intero sono solo un dolce e lontano ricordo per i tifosi rossoneri. È frustrante per questi ultimi, e anche un po’ paradossale per gli avversari, che una squadra che ha vinto 18 titoli internazionali e che rappresenta maggiormente il calcio italiano all’estero sia in difficoltà a tal punto da essere esclusa dall’Europa League per la prossima stagione. Non si può sicuramente prevedere la stagione che verrà in maniera completa, ma le sensazioni al momento sono quelle di un Milan distante dalle rivali (Juve, Napoli, Inter). In casa milanista è presente dunque un intreccio di incognite e vicende positive che riguardano sia l’aspetto tecnico che quello societario.

INCOGNITE L’interrogativo più comune tra i tifosi milanisti è sicuramente quello riguardante l’allenatore Marco Giampaolo, a causa della sua scarsa esperienza. Infatti, il Milan è la prima big per il tecnico abruzzese che ha allenato nell’ordine: Ascoli, Cagliari, Siena, Catania, Cesena, Brescia, Cremonese, Empoli e Sampdoria. Una carriera normale al momento che, con l’ingaggio del Milan, può imboccare due strade: quella del “lancio definitivo” oppure quella della “fine”. Proprio così, perché gli allenatori che vincono subito con una grande squadra sono giustamente elogiati, dai tifosi alla stampa fino alla società. Invece gli allenatori che fanno più fatica a emergere nelle grandi vengono esonerati e quindi “bruciati”. Giampaolo si augura ovviamente di prendere la strada del “lancio definitivo” in modo tale da zittire tutti i dubbi dei tifosi e degli addetti ai lavori. Le incognite del Milan potrebbero anche riguardare un assoluto protagonista della precedente stagione: Krzysztof Piątek. Un anno fa, di questi tempi, il polacco era conosciuto solo in patria grazie ai suoi gol in campionato con il Cracovia e si apprestava ad arrivare a Genova da perfetto sconosciuto. Arrivato a Milano lo scorso gennaio, in totale tra Genoa e Milan ha realizzato 30 gol arrivando a vincere la classifica cannonieri della Coppa Italia. Il rischio per Piątek può essere quello di rivelarsi un “fuoco di paglia”, cioè un calciatore che ha fatto una grande stagione solo perché si è trovato in stato di grazia. Perciò, per lui sarà importante il prossimo campionato perché, se si dovesse confermare uno degli attaccanti più prolifici, diventerà a tutti gli effetti un fenomeno. Infine, i dubbi oltre al campo e alla panchina riguardano soprattutto il calciomercato. Ovviamente i colpi sono sempre dietro l’angolo, ma al momento i rossoneri non si sono resi protagonisti di una campagna acquisti di rilievo. Gli acquisti ufficiali sono stati Theo Hernández, terzino sinistro francese e Rade Krunić, centrocampista bosniaco molto duttile, mentre Bennacer sarà sicuramente ufficializzato dopo la finale di Coppa d’Africa. Il colpo dell’estate non è ancora arrivato anche perché, secondo le ultime indiscrezioni, al Milan servirebbero delle cessioni per sbloccare gli acquisti. Perciò la società valuta la partenza di uno tra André Silva e Cutrone mentre riflette anche al futuro degli esterni d’attacco, come Suso e Borini, visto che Giampaolo predilige il modulo 4-3-1-2.
 
VICENDE POSITIVE L’unica certezza che riguarda l’allenatore è proprio quella del modulo, infatti Marco Giampaolo da sempre preferisce lo schieramento 4-3-1-2. Con questa disposizione tattica, nelle ultime stagioni all’Empoli e alla Sampdoria, ha espresso un grandissimo calcio ed è proprio quello che nelle ultime stagioni è mancato al Milan. Da questo punto di vista, il Milan è avvantaggiato perché, non dovendo disputare l’Europa League, potrà esprimersi al meglio sul campo e avrà a disposizione l’intera settimana per preparare tatticamente tutte le partite alla giusta maniera. Un’altra vicenda positiva che caratterizza il Milan è senza dubbio l’età media della squadra. I rossoneri hanno in difesa giocatori molto giovani e affermati da qualche anno, come ad esempio Donnarumma e Romagnoli, che cercheranno di rendere al meglio durante il campionato in vista dell’Europeo della prossima estate. Anche a centrocampo non manca la gioventù con Franck Kessié, il cui futuro è incerto a causa di qualche offerta dalla Premier, e Lucas Paquetá, talento brasiliano 22enne su cui il Milan e i tifosi puntano molto. Anche gli acquisti citati in precedenza, seppur non all’altezza di quelli degli avversari, hanno dalla loro la giovane età, per cui l’obiettivo della società è dunque quello di costruire una squadra giovane che possa essere una possibile sorpresa per la stagione che verrà. Come tutti sanno, il Milan nelle ultime settimane ha rivoluzionato l’organigramma societario. Il fondo Elliott, proprietario del club, dopo le dimissioni di Leonardo da direttore generale dell’area tecnico-sportiva ha deciso infatti di cambiare rotta. Al suo posto è stato designato l’ex capitano rossonero Paolo Maldini, il quale già precedentemente svolgeva l’incarico di direttore sviluppo strategico area sport. Da segnalare anche l’approdo nella dirigenza rossonera di Zvonimir Boban, che sarà il nuovo Chief Football Officier cioè responsabile del coordinamento e della supervisione delle attività sportive. Un’altra ex bandiera del club rossonero presente in società è Franco Baresi, con il ruolo di brand ambassador ovvero rappresentante del marchio in modo tale da aumentarne il valore. La presenza di ex calciatori del Milan all’interno della società rossonera non è solamente una certezza ma anche una cosa molto positiva per l’ambiente, che ultimamente sentiva la necessità di essere rappresentato da personaggi che descrivono in pieno lo stile Milan. Maldini, Boban e Baresi hanno reso grandi i rossoneri da calciatori e, con l’aiuto di Ivan Gazidis con il ruolo di amministratore delegato e direttore generale, proveranno nelle vesti dirigenziali a riportare il Milan dove merita.

 Marco D’Agostino

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