Zmedica, il maiale: dalla Cina…alla tavola dei calabresi

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In vista del Capodanno Cinese che celebra l’avvento dell’anno del Maiale (per inciso, anche in Terronia  lo si festeggia, subito dopo le festività natalizie, giustappunto per arrotondare in eccesso la cifra già precedentemente lievitata sulla bilancia) vogliamo cogliere l’occasione per fare chiarezza riguardo le proprietà, spesso sottovalutate, del suddetto animale della cui carne il Calabrese doc ne è particolarmente ghiotto.

Bandito dalle tavole di musulmani ed ebrei, il suino è composto da carni non unicamente riconducibili ad un’unica categoria merceologica e nutrizionale (carni bianche, rosse e nere, per intenderci): taluni tagli, per il contenuto di materia grassa, sono assimilabili alle carni rosse, altri, per i motivi opposti, alle carni bianche. Nel dettaglio: la coscia e il lombo (lonza) sono carni bianche e quindi magre; tutto il resto (capocollo, spalla, guanciale e pancetta) fa parte delle carni grasse.

Tuttavia, un ulteriore vantaggio che dovrebbe favorire il consumo di carne di maiale, seppur grassa, piuttosto che di carne rossa (accusata di causare il cancro se consumata troppo frequentemente) sta nel fatto che il grasso della prima è ben visibile e per tanto facilmente rimovibile (se non tutto, almeno in parte), mentre nella seconda il grasso è venato ed invisibile.

La carne di maiale apporta anche benefici all’organismo di chi ne se nutre: è ricca di collagene, il quale ci aiuta a non invecchiare e a mantenere l’elasticità della nostra pelle ed è una nutriente fonte di proteine ad alto valore biologico utili per la crescita e il mantenimento di un corpo sano.  Non solo, contiene anche vitamine e sali minerali: tra questi ricordiamo il ferro, che la rende consigliabile ai soggetti anemici, e la vitamina B12, che svolge un ruolo preventivo nei confronti della malattie cardiovascolari in quanto agisce sui depositi di grasso stimolando il metabolismo energetico.

E’ chiaro che tutte queste fantastiche proprietà valgono solo nel momento in cui si predilige la carne magra piuttosto che la grassa, il cui contenuto di colesterolo vanificherebbe ed annullerebbe tutte le nostre buone intenzioni.

Ergo, moderare il consumo di carne di maiale grassa a favore dei tagli magri che, tra l’latro, ben si prestano a peculiari soluzioni culinarie, può favorire il benessere del nostro organismo e aiutarci a rendere varia ed equilibrata la nostra dieta: magari non saremmo degli adepti del motto “del maiale non si butta via niente” ma sicuramente non avremmo buttato via nemmeno un pezzetto della nostra preziosa salute.

Dott.ssa Muzzupappa Lorena

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