Calabresi a capo di organizzazione criminale in Lombardia, nomi e dettagli

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Tra le 35 persone sottoposte a misura cautelare da parte del Gip di Busto Arsizio su richiesta del sostituto procuratore Pasquale Adesso, numerosi sono i calabresi coinvolti. In particolare secondo la ricostruzione operata dagli inquirenti l’area di Saronno, Mozzate, Cislago e Busto Arsizio sarebbe sotto il controllo degli uomini della cosca Tripepi-De Marte-Spinella della zona di Seminara  che operava nell’area a cavallo tra le province di Varese, Como e Milano. L’operazione, denominata San Marco dal nome del ristorante di Mozzate nel quale si svolgevano i briefing del gruppo criminale  ha portato dietro le sbarre 23 persone, altre 5 ai domiciliari mentre per altre sette è stato notificato l’ordine di presentazione alla polizia giudiziaria, una cinquantina le perquisizioni.

Francesco De Marte è considerato l’organizzatore del gruppo criminale, lo stesso è stato già arrestato nel 2010 dalla Procura di Busto Arsizio per una serie di estorsioni e di incendi ai danni di imprenditori del settore edile e dei trasportii. Coninvolti anche Diego Tripepi che era stato arrestato a maggio dai carabinieri di Fenegrò per spaccio di cocaina e possesso di armi, Santo Gioffrè, Giuseppe Carofiglio, Giovanni Savino e altri coinvolti a vario titolo nelle diverse attività criminali. In particolare, secondo gli inquirenti, è da segnalare lo spessore criminale di De Marte che, secondo le dichiarazioni del pentito Angelo Oliviero, è appartenente alla ‘ndrangheta insieme al fratello e molto vicino alla famiglia Pellegrino che opera in Liguria e in Piemonte.

Il gruppo criminale sgominato dagli inquirenti era attivo in diversi settori dal traffico allo spaccio di stupefacenti, nelle estorsioni agli imprenditori, nell’imposizione di un sistema di false revisioni a molte officine della zona del comasco e del varesotto, nei furti e nelle rapine per finanziarsi. Un sistema ramificato che aveva bisogno di numerosa manovalanza. Gli inquirenti non hanno contestato agli indagati l’aggravante mafiosa. Diversi gli episodi ricostruiti dagli uomini alle dipendenze del capitano Regina a partire dal giro di estorsioni che riguardava un ristorante di Mozzate, un venditore ambulante di Busto Arsizio, un’officina per mezzi pesanti di Gerenzano, un’impresa di pompe funebri di Saronno e un centro revisioni ancora a Mozzate.

Tripepi, in particolare, aveva avviato un giro di false revisioni, circa 2000 all’anno, nel suo centro gomme Formula Uno a Mozzate. Le officine della zona erano praticamente costrette a passare da lui e a consegnargli il 20% del ricavato e chi non sottostava a questa regola si ritrovava l’azienda danneggiata come accaduto ad un’officina di Villa Guardia nel 2012 quando bruciarono 14 auto. L’organizzazione, inoltre, aveva messo in piedi una batteria di rapinatori e di professionisti dei furti in ditta con numerosi episodi tra Rovellasca, Rescaldina, Milano, Mozzate, Vertemate, Fenegrò, Cesano Maderno, Figino. Imponente anche il giro di spaccio del gruppo nel quale erano coinvolti un po’ tutti, a partire da Tripepi che a maggio del 2013 era stato arrestato dopo che gli trovarono in casa 60 grammi di cocaina.