Condofuri, Dieni (M5S): “Risposta del sindaco su Bachelet imbarazzante arrampicata sugli specchi”

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“C’è un proverbio che dice ‘quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito’. Il sindaco di Condofuri, invece, invitato ad un evento su una scuola che cade a pezzi, parla dell’invito.”  Così la deputata del Movimento 5 Stelle Federica Dieni risponde alla polemica del sindaco Salvatore Mafrici innescata a seguito del presunto tardivo invito all’incontro pubblico organizzato dai pentastellati sabato 13 febbraio sull’”Affaire Bachelet”.

“Mi sono bastati 3 anni in Parlamento – continua la deputata – per imparare i diversivi che i politici usano per cercare di sviare l’attenzione da un argomento. Il signor Mafrici ne ha scelto uno anche piuttosto banale, dimostrando la propria volontà di avventurarsi nel faticoso sport dell’arrampicata sugli specchi. Lui sa benissimo che il nostro invito è stato recapitato, da posta certificata, al protocollo del comune e al suo indirizzo e-mail esattamente 58 ore prima rispetto all’evento. Prendo atto che 2 giorni pieni di preavviso non sono sufficienti all’impegnatissimo sindaco di Condofuri per trovare 10 minuti di tempo per una manifestazione, già largamente preannunciata, che si sarebbe tenuta davanti al suo municipio il sabato pomeriggio. Non voglio tuttavia cadere nella trappola di disquisire su quello che è evidentemente un pretesto, peraltro assai maldestro, per scansare la discussione.”

“Voglio invece essere molto chiara  – precisa la parlamentare – sul punto che ci interessa. Il signor Mafrici chiede cosa propongo. Continuo a ripeterlo ormai da mesi, ma evidentemente il sindaco oltre a non controllare la mail non legge i giornali. Ciò che la sottoscritta ripetutamente chiede, assieme ai consiglieri di minoranza del suo comune e a moltissimi cittadini è che non vengano spesi ulteriori soldi pubblici per ristrutturare il rudere che porta il nome di scuola Vittorio Bachelet. Una struttura che nonostante decine d’anni di interventi cade sempre e comunque a pezzi a causa di problemi su cui non si è voluto neppure indagare a fondo e che sono con ogni evidenza di natura strutturale. Continuare ad intervenire su un tale edificio corrisponde a prendere il milione e 200 mila euro che sono stanziati per questa ragione e gettarli dalla finestra. La scuola va rifatta ex novo. Se il sindaco, tuttavia, decide di continuare per la sua via è liberissimo di farlo. La nostra vittoria già l’abbiamo ottenuta: per una volta nessuno potrà dire di non sapere ed i soggetti responsabili si faranno carico delle loro decisioni davanti agli organi di controllo e a quelli giurisdizionali, ma soprattutto davanti ai cittadini.”