Gioia Tauro, ecco il Polo museale

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Potrebbe essere la chiave di volta del turismo culturale di Gioia Tauro il progetto pensato per il centro storico della città. Si tratta del nuovo “Polo museale”. Il progetto comunale, la cui realizzazione è in fase esecutiva, prevede l’inglobamento dei tre palazzi più importanti del centro storico di Gioia Tauro in un unico edificio continuo. Palazzo Fallara, palazzo Sant’Ippolito e palazzo Baldari si uniranno in una struttura in cui i singoli edifici saranno comunicanti tra di loro, creando un unico circuito di storia, cultura, archeologia, arte. Palazzo Fallara, oggi adibito a sala convegni e mostre, si unirà attraverso un allungamento della piazza Municipio a palazzo Sant’Ippolito, fino a qualche mese fa sede del Comune, che a sua volta sarà comunicante con palazzo Baldari (che sarà inoltre oggetto di ristrutturazione), sede del museo archeologico “Metauros” e della Biblioteca comunale, oltre che di un’ampia sala conferenze. Il nuovo Polo museale svolgerà diverse funzioni, sia per gli “addetti ai lavori” che per il pubblico. Data la presenza del museo archeologico e l’importanza stessa del Piano delle Fosse come sito archeologico, il progetto prevede infatti la realizzazione di un punto di intervento per gli studiosi archeologi, con un laboratorio per attività di pulizia dei cocci, di ricerca, di restauro. Ma soprattutto il Polo museale si rivolgerà al pubblico con attività di esposizioni, mostre temporanee, convegni, bookshop, sala lettura e molto altro. Il progetto, redatto dall’architetto Pierluigi Risola dell’ufficio tecnico comunale, è uno dei sei progetti scelti in tutta la Calabria e finanziati dalla Regione con i fondi appositamente stanziati dalla Comunità europea. «L’obiettivo del Polo museale è quello di creare un’attrattiva per il turismo culturale di Gioia Tauro, valorizzando il Piano delle Fosse e creando un punto di ritrovo importante per ricercatori ed appassionati», ha spiegato il responsabile del progetto Risola. La struttura unica, immersa nel centro storico, adiacente al Largo Affaccio e a pochi passi dall’antica Piazza delle Fosse e dal minimuseo “Pelmar”, potrebbe davvero diventare il fiore all’occhiello del turismo gioiese, una ventata di novità nel rispetto, però, delle origini e del passato.

RAFFAELLA CARUSO