Gratteri: dietro inquinamento mare non c’è la ndrangheta ma l’ignoranza di chi deve controllare

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“Non c’è l’ombra della ‘ndrangheta dietro il problema delle acque sporche nel mare calabrese, ma l’ignoranza, l’incuria e la malafede di chi è preposto a controllare i depuratori, i fiumi, i torrenti, e mi riferisco a forze dell’ordine ed enti che non hanno né la sensibilità, l’educazione né la cultura del rispetto della natura e dell’ambiente, poiché non capiscono che non avendo industrie, l’unico inquinamento è quello dei depuratori”. Sono queste le dichiarazioni del Procuratore di Catanzaro al tg3 Calabria, “Basterebbe far funzionare quei quattro depuratori che ci sono e avremmo il mare sempre pulito. Non esistono altri tipi di inquinamento, raramente vi sono tipi di inquinamento industriale. Il non essere in grado in Calabria di far funzionare gli impianti di depurazione è una cosa grave, soprattutto con quello che costa l’organizzazione è tutto ciò che vi è intorno al depuratore. Noi per quanto riguarda la procura di Catanzaro, – conclude Gratteri -in questi giorni abbiamo sensibilizzato le forze dell’ordine, in particolare il copro forestale dello stato e le capitanerie di porto. Stiamo cercando di fare la nostra parte, perché siamo persone che hanno rispetto per l’ambiente e la natura.”