I portuali di Gioia Tauro: pretendiamo di conoscere a che gioco state giocando

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Con una lettera aperta il Sul Coordinamento Portuali di Gioia Tauro chiede chiarezza in merito a quanto si sta verificando nel Porto e lo fa con un messaggio forte e chiaro:”pretendiamo di conoscere a che gioco state giocando”. I portuali hanno altresì richiesto ufficialmente un incontro alla Medcenter ed all’Autorità portuale di Gioia Tauro.

Di seguito la nota stampa

Con l’avvento della 2M, l’arrivo delle navi danesi della Maersk sulle banchine gioiese potrebbe essere una grande opportunità se adeguatamente sfruttata dall’azienda, dai lavoratori e dall’Autority.

In questa fase, infatti, le toccate delle navi Maersk a Gioia Tauro sono previste solo in ambito della collaborazione con la MSC (2M) e non trattandosi di nuovi servizi rispetto agli attuali, i volumi attesi non aumenteranno. Bisogna quindi convincere Maersk a portare nuovi servizi a Gioia Tauro oltre a quelli previsti dalla 2M, un ritorno al “vecchio amore” che nel momento della rottura ha fatto tanto rammaricare i lavoratori per le accuse infondate subite e poi smentite dal tempo e dai fatti, anche perché solo cosi si potrebbe avere un consistente aumento di volumi e si potrebbe sfruttare al massimo banchine e piazzali gestite in concessione da MCT e che in questo momento sono sottoutilizzati.

È superfluo dire che se l’azienda ha le stesse nostre convinzioni deve finalmente agire e lo deve fare non con azioni che vanno a ledere i diritti dei lavoratori ne tanto meno con atti repressivi che confermano una miopia gestionale che invece di produrre risultati positivi rischiano di generare conflitto.

Considerato che il porto gioiese non ha bisogno di conflitto e che è necessario trovare soluzioni ai problemi, ogni atteggiamento o comportamento che va a confliggere con questo rientra in una strategia che non possiamo comprendere ne tanto meno tollerare. È bene chiarire a questo proposito che mentre la partita dell’azienda si gioca all’interno di un Gruppo (Contship), la partita dei lavoratori del porto gioiese si gioca solo a Gioia Tauro e in Calabria, nessuno pensi di poter agire contro i lavoratori protetto da un sistema “quasi invulnerabile”.

Per convincere Maersk bisogna creare le condizioni operative per ottimizzare le prestazioni, bisogna riorganizzare i cicli operativi per renderli più efficienti puntando sulla qualità e non sul risparmio come succede in questo periodo, oggi si è costretti a operare in condizione di disagio e di confusione operativa e solo la grande professionalità dei lavoratori sta in parte sopperendo alle gravi disfunzioni e agli errori gestionali.

La produttività, a Ns parere, è condizionata da molti fattori, quali: equipment, gestione del personale operativo, modalità di lavoro e richieste del cliente.

In questo momento, in MCT, siamo fortemente carenti sotto tutti i punti, si naviga a vista senza nessuna programmazione operativa e si punta a degli obbiettivi momentanei con mezzi più o meno leciti come le richieste (anche in modo forzato da parte dei preposti) di non usufruire di istituti contrattuali quali la pausa pasto.

I portuali di gioia Tauro hanno più volte dimostrato che non vogliono barattare la dignità personale (basterebbe ricordare l’esito schiacciante degli ultimi due referendum) e che sono dei professionisti seri ed affidabili, chiedono di lavorare e di essere messe in condizione di operare con mezzi efficienti e cicli operativi normali e non di sopperire a richieste assurde di modalità di lavoro e a scelte organizzative che negli anni si sono dimostrate sbagliate e che ad oggi continuano ad essere applicate con i preoccupanti risultati visibili a tutti.

I portuali in questi anni di grandissimi sacrifici economici hanno dimostrato la professionalità e l’attaccamento all’azienda e sono pronti a questa nuova sfida per la salvaguardia di tutti i posti di lavoro, ma in queste condizioni sicuramente non c’è partita.