Il PD sottoliena l’importanza dei piccoli comuni in Calabria

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Nella qualita’ di Responsabile del Dipartimento Aree Interne per il Partito Democratico nella Provincia di Reggio Calabria, insieme all’ing. Nino Calarco  abbiamo avuto l’idea di proporre una normativa specifica che tuteli anche i piccoli comuni, essa nasce in occasione dell’inaugurazione del Circolo PD “Sandro Pertini” di Sant’Alessio in Aspromonte, alla presenza del Presidente Mario Oliverio e del segretario provinciale del Partito Democratico Sebi Romeo, e viene oggi proposta a tutti i segretari di Circolo della ns. Provincia, al ns. Segretario Regionale ed al ns. candidato Presidente, affinche’ venga valutata, condivisa e fatta assurgere a legge regionale quale principale strumento di contrasto al depauperamento ed all’abbandono dei piccoli comuni  rivitalizzandoli e trasformandoli in opportunita’ per tutti coloro che aspirano ad un miglioramento della qualita’ della vita.

A tal proposito è stata effettuata una ricerca demografica su base regionale e di best practice di altre realtà italiane, al fine di comprendere meglio, in modo particolare, l’impatto sociale e la “rinascita” demografica che avrebbe avuto una siffatta proposta di legge.

Le considerazioni emerse riguardano 189 Piccoli Comuni calabresi (sino a 2000 abitanti), ovvero il 10,91% di tutti i comuni della Regione, che complessivamente sono costituiti da una popolazione superiore ai 216.000 abitanti; solo nella provincia di Reggio Calabria tali Comuni sono 44 con una popolazione superiore a 42.000 abitanti. Per avere una macro-idea della situazione attuale, la popolazione ricadente nei piccoli centri calabresi oltrepassa l’agglomerato urbano più grande della Regione (la Città Metropolitana di Reggio Calabria), abitato da circa 185.000 persone.

Il numero degli abitanti dei piccoli comuni decresce di anno in anno, per cui si avverte in ogni centro il fenomeno dello spopolamento con il rischio oggettivo che tali comuni continuino a diminuire sempre più di abitanti e, di conseguenza, si tenda sia a smarrire la propria identità culturale che ad abbandonare le attività economiche. Inoltre, anche a causa dello spopolamento, sta crescendo l’austero pericolo del dissesto idrogeologico per la mancata cura del territorio (in particolare quello agricolo).

La legislazione della Regione Calabria, allo stato attuale, non prevede alcuno strumento finanziario speciale a favore del ripopolamento dei piccoli comuni sino a 2000 abitanti; pertanto sarebbe opportuno che il nuovo Consiglio Regionale si adoperi, sin dal primo momento, ad approvare una legge ad hoc che dia vitalità e nuova energia a tutti i piccoli centri calabresi che, raggruppati, costituiscono “l’area discontinua” più popolata della Regione.

Urge intervenire tutelando queste micro-realtà attraverso una serie di interventi diretti e opportuni, per la crescita demografica e lo sviluppo sociale e culturale; a tal proposito, è stata elaborata una specifica proposta di legge, considerando anche le esperienze positive di altre Regioni italiane, che punta alla “rinascita” dei piccoli comuni con una popolazione fino a 2000 abitanti.

Nello specifico, la proposta predisposta ha come finalità “lo sviluppo sociale, turistico, civile ed economico dei territori dei piccoli Comuni, attraverso la promozione e il sostegno delle attività economiche, sociali, ambientali, culturali e turistiche in essi esercitate e la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, rurale, storico-culturale custodito in tali comuni, favorendo altresì l’adozione di misure in favore dei cittadini residenti e delle attività economiche, con particolare riferimento al sistema dei servizi territoriali, all’agricoltura, all’artigianato e al turismo.”

 Inoltre, gli elementi fondamenti di tale proposta di legge riguardano: agevolazioni per i comuni che gestiscono in forma associata servizi e funzioni; accordi con soggetti che erogano servizi utili alla collettività; incentivi per il mantenimento degli istituti scolastici nei piccoli comuni; sostegno aggiuntivo per l’assistenza farmaceutica; semplificazione della rendicontazione per importi non superiori a euro 20 mila, erogati ai Comuni a qualsiasi titolo dalla Regione; incentivi per il recupero del patrimonio edilizio esistente, a favore di coloro che trasferiscono la loro residenza o la sede della propria attività economica da un Comune della Regione con popolazione superiore a diecimila abitanti o da comuni di altre regioni; premi di insediamento da erogarsi per un massimo di cinque annualità consecutive; agevolazioni tributarie ed economiche per la salvaguardia delle attività commerciali e artigianali; assicurazione della qualità dei servizi essenziali a sostegno della vita civile e sociale della comunità locale; sostegno per il recupero di edifici da adibire a centri polifunzionali; creazione di piccole iniziative privatistiche che abbiano le caratteristiche di valenza pubblica (ad es.: distributori di carburante, trasporto alunni, trasporto turisti, assistenza anziani, servizi all’infanzia, servizi sanitari, etc.); sostegno per contrastare il dissesto idrogeologico; misure finalizzate alla promozione del servizio di raccolta differenziata “porta a porta” per utenze domestiche e non domestiche; sostegno per lo studio della musica, in sinergia con i Conservatori musicali, con la possibilità di istituire anche sedi staccate attraverso il raggruppamento di tre o più comuni; promozione e commercializzazione di prodotti olio-enogastronomici e tutela delle produzioni di qualità; contributo spese una-tantum per le nascite fino a euro 15.000; contributi per uniformare i tetti e le facciate degli insediamenti abitativi, con priorità ai comuni che adottano un Piano dei Colori e delle Facciate; contributi per la manutenzione della rete stradale comunale e per il trasporto delle fasce deboli e dei diversamente abili; contributi a favore dei Comuni che deliberano aliquote dell’imposta comunale sugli immobili per i proprietari che stipulano contratti di locazione a canone agevolato; sostegno ai comuni che installano defibrillatori semiautomatici con la relativa formazione degli operatori; istituzione dell’Osservatorio Regionale per i Piccoli Comuni con il coinvolgimento di 20 componenti residenti in tali comuni; realizzazione di un portale web regionale con lo scopo di mettere in rete il patrimonio storico, culturale, archeologico, religioso e naturalistico.

È opportuno che i candidati del Partito Democratico al Consiglio Regionale siano sensibili e attenti alla non indifferente popolazione dei piccoli comuni e si attivino sposando la presente iniziativa con l’impegno di promuoverla nei primi 100 giorni della prossima consiliatura regionale.

Certi e sicuri di trovare validi interlocutori politici rimaniamo disponibili a promuovere tale progetto nei comuni interessati, anche attraverso appositi workshop, che serviranno eventualmente ad apportare valore aggiunto e migliorie alla stessa proposta di legge.

 

                                                         Francesco Malara                                                                                

                                               Responsabile PD Aree interne 

                   

                                                                                                                                       Antonino Calarco

                                                                                                  Comitato Tecnico Piccoli Comuni “Vallata del Gallico”