Il Pensiero Del Giorno. Le parole di Mario Draghi: Critica al Governo Conte

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Siamo stati egoisti e rimpiattati nel nostro egoismo, ci siamo dimenticati dei giovani, ad un certo punto i sussidi finiranno e il prezzo del debito lo pagheranno loro. Se non vi fosse stato un riferimento ad hoc alla Cina e al multilaterismo ed all’emergenza pandemica, il primo discorso pubblico, dell’ex presidente della Bce, Mario Draghi sarebbe stato ad integrum un’invettiva nemmeno tanto velata contro il governo Conte e la sua politica. Con siffatte parole, che paiono strali ha esordito Mario Draghi all’incontro di Comunione e Liberazione presso il Palazzo dei Congressi di Rimini. Cita De Gasperi e Keynes, invitando la politica a credere in un’Europa costruttiva che sappia distinguere un debito “buono da quello cattivo”. Giovano i sussidi solo per ripartire, ma a lungo termine se non vi sono investimenti e politiche “visionarie” gli stessi possono essere lesivi per il futuro, coi giovani costretti a pagare i debiti delle previe generazioni. Dopo la vox populi che lo voleva dapprima al Quirinale e dopo alla guida di un “governissimo”, Draghi torna sulla scena politica e lo fa con colpi arditi verso la politica a suo dire eccessivamente assistenzialistica del governo. Un intervento tutt’altro che banale, che é stato plaudito dalle opposizioni in primis Forza Italia e criticato solo da Giorgia Meloni, poiché la posizione di Draghi, circa l’opinione della stessa, è eccessivamente condiscendente all’orizzonte europeista. Draghi come suddetto torna a far parlare e disquisire l’intero panorama politico. Decisa è la sua istanza di riforme e concrete politiche che giovino alla crescita del paese. Perché come diceva il filosofo Hans Jonas, il mondo ha un debito verso il futuro e i giovani sono una risorsa da tutelare. Questo è il punto nodale del discorso. Il futuro è ora ed occorre agire per il bene delle future generazioni.
Francesco Grossi