Il Pensiero Del Giorno. L’Italia fra Coronavirus ed emergenza economica

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Mentre il governo pensa a prorogare l’emergenza per il Coronavirus sino al 31 Gennaio 2021, per gestire e contenere la risalita dei contagi, in Italia oltre al virus, a preoccupare maggiormente è l’emergenza economico-sociale. Se è vero che i dati diffusi oggi, sull’occupazione siano in parte positivi, col calo della disoccupazione al 9,7%, lo stesso non si può certamente dire per la disoccupazione giovanile che si attesta circa gli ultimi dati al 32,1%, con la perdita rispetto allo scorso febbraio di circa 350mila posti di lavoro. Altro dato allarmante è quello che concerne il lavoro sommerso, o meglio il cosiddetto lavoro in “nero”, con 3,3 milioni di lavoratori non dichiarati e pertanto non aventi diritti e tutele, con la perdita per l’erario dello Stato di circa 78,8 miliardi, corrispondente al 4,5% del Prodotto Interno Lordo. Se l’economia nazionale langue con all’orizzonte fosche prospettive di crescita, al Sud la situazione è ancora più pallida, con 800mila posti di lavoro a rischio, come qualche giorno or è, il Ministro per il Mezzogiorno Provenzano dixit. E, non paiono essere di certo bastevoli gli sgravi fiscali di circa il 30% per le assunzioni nello stesso, i quali sono allo status quo previsti per tre mesi. Gioverebbero politiche ad ampio respiro per la crescita e sostegni più duraturi a livello temporale, per provare a ridurre il divario Nord-Sud. Gli sgravi del 30% sono senz’altro un buon viatico per una diminutio del disavanzo del meridione. Come suddetto, la presente situazione si staglia nell’emergenza coronavirus, che seppur risultando essere sotto controllo, visti i dati degli altri paesi limitrofi, non lascia dormire sonni tranquilli. Nel frattempo dall’Istituto Sacco di Milano perviene in queste ore la notizia della scoperta di due anticorpi in grado di arrestare la carica virale del virus. Sperando che queste ricerche per la “cura” del coronavirus vadano a buon fine, l’economia del paese non lascia presagire scenari positivi. Anzi tutt’altro, purtroppo.

Francesco Grossi