Rosarno, cimitero luogo di vergogna e degrado sociale

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Spesse volte ci siamo occupati della situazione di degrado che regna sovrana nel cimitero di Rosarno. In passato infatti , è stata la sporcizia che invadeva i viali principali e le vie secondarie a suscitare una profonda indignazione nei cittadini che visitavano la struttura, per portare un saluto ai propri defunti.  Una volta “risolto” il problema dell’accumulo di rifiuti davanti alle lapidi dei nostri cari scomparsi, ( che però precisiamo si è ripresentato più volte), ci siamo trovati a dover affrontare un altro problema, quello delle aggressioni. Ebbene si, perché in un luogo già triste a priori  la cosa più sconcertante, è stata sapere che una donna di cinquanta anni, che giornalmente, si recava e si reca tutt’ora , presso il cimitero, è stata aggredita a scopo di rapina, rapina “purtroppo” per il malvivente finita male, in quanto la donna in questione non aveva denaro con se, ma soltanto un piccola borsetta con pochi effetti personali,  dove custodiva gelosamente una foto dei propri cari. Rapina denunciata presso le autorità competenti, la locale tenenza dei Carabinieri di Rosarno(clicca qui per leggere l’articolo). Un episodio che ha fatto ovviamente scattare l’allarme soprattutto nelle donne , intimorite a recarsi da sole presso la struttura e in orari isolati.  E sono state proprio loro a fornirci altre informazioni in merito a quella che è la situazione del cimitero ancora oggi. Parliamo questa volta di furti, veri e propri furti che da quanto ci informano, sembrano avvenire quasi da sempre. Addobbi funerari, fiori, lumini, vasi e quant’altro serva per arredare le lapidi dei nostri  fratelli scomparsi. Andando sul posto, la settimana scorsa, si poteva notare infatti che una composizione floreale, adagiata accanto ad una lapide di una signora defunta da qualche giorno, era stata completamente “smembrata”. Infatti la grande quantità di rose presenti, non  esisteva più, l’unica cosa rimasta era una semplice spugna dove vengono solitamente inseriti i fiori che creano la composizione. Oltre a questa, ad un semplice “cuscino di fiori” era toccata la stessa sorte, petali sparsi ovunque, roselline “decapitate” e una grande tristezza che ha invaso i cuori di chi aveva portato un piccolo pensiero ad una sorella venuta a mancare da poco. Indagando sull’accaduto si è scoperto che questi furti non sono una novità per la struttura cittadina, infatti tempo fa una donna è stata colta “in flagranza di reato” mentre, con una nonchalance  quasi da fare invidia, si appropriava dei fiori di una lapide di un giovane ragazzo venuto tragicamente a mancare qualche anno prima. La stessa è stata poi raggiunta da una parente del giovane che, indignata e inorridita dall’accaduto, per quanto possibile ha tentato di far ragionare la donna  sull’ignobile gesto compiuto, invitandola a non presentarsi più nei pressi della lapide “profanata”.  Si potrebbe parlare  da oggi fino a data indefinita, degli innumerevoli furti compiuti, dai fiori ai lumini, dai vasi in plastica a quelli in ceramica. Quello che vorremmo denunciare non è tanto il “furto materiale in sé”, ma il senso di meschinità, squallore e ribrezzo che si prova davanti a tutto ciò. “In un posto in cui l’unico pensiero dovrebbe essere quello di stare accanto ai propri cari scomparsi, rinchiusi nel proprio dolore, sembra assurdo che ci si debba preoccupare di “aggressioni e furti” , si chiede pertanto  ancora una volta a chi di competenza un’accurata e continua vigilanza, soprattutto negli orari in cui il cimitero è accessibile ai visitatori, in modo tale che questi spiacevoli episodi che feriscono l’anima e il cuore, possano non verificarsi più, richieste che sappiamo già non saranno prese in considerazione , come purtroppo già accaduto nelle precedenti denunce ….” .  Non ci resta allora che “armarci” di pazienza e buon senso ed essere noi stessi a difendere la memoria dei nostri defunti affinché possano  riposare in pace  almeno in un’altra vita chissà ….

Giada Zurzolo