Rosarno, le famiglie scrivono alle Istituzioni: riaprire l’ufficio vaccinazioni

28

Alcuni genitori di Rosarno, hanno voluto rendere pubblico attivandosi con le Istituzioni, il disagio causato dallo spostamento dell’Ufficio Vaccinazioni dal comune medmeo a San Ferdinando. Trasferimento di sede che doveva essere provvisorio in attesa della ristrutturazione dei locali preposti, ma divenuto (sembrerebbe) definitivo.

Di seguito il contenuto integrale della missiva indirizzata ai Commissari ed al Direttore dell’ASP n. 5 di Reggio Calabria, al Dott. Guido Sansotta Direttore Dipartimento della Prevenzione, al Dott. Sandro Giuffrida Direttore U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica, al Dott. Antonino Ammendola Direttore Dipartimento Prevenzione ambito Palmi, alla Dott.ssa Gabriella Foci e p. c. al:  Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, Presidente Regione Calabria On. Mario Oliverio, Dott. Massimo Scura Commissario Alla Sanità, Dott. Walter Ricciardi Presidente Istituto Superiore Sanità, Dott. Claudio Sammartino Prefetto di Reggio Calabria, Dott. Filippo Romano Commissario prefettizio, On. Giovanni Arruzzolo Consigliere Regionale, Assessore provinciale Gaetano Rao

Le famiglie di Rosarno con la presente lettera vogliono porre all’attenzione delle S.V. Ill. le gravi  problematiche riguardanti l’ufficio vaccinazioni di Rosarno che stanno compromettendo sistematicamente il relativo servizio di somministrazione dei vaccini ai bambini e alle fasce più deboli della popolazione. A Rosarno di fatto le ultime vaccinazioni sono state eseguite agli inizi di luglio 2015. Da allora i cittadini rosarnesi, pur avendo prenotato con molti mesi di anticipo il turno di vaccinazione nel proprio paese, sono costretti a recarsi presso il presidio del comune di San Ferdinando, posto a diversi chilometri di distanza e non raggiungibile con mezzi pubblici, per poterne usufruire. Il disservizio trae origine da quando, nel febbraio 2013, l’ufficio vaccinale è stato trasferito “in via temporanea” dal poliambulatorio ex Inam di Piazza Filippo di Medma (soggetto a lavori di ristrutturazione) nei locali messi a disposizione  all’amministrazione comunale all’interno del Municipio che, comunque, non sono idonei allo svolgimento di tale servizio. Fino a quando l’ufficio ha trovato collocazione nel poliambulatorio exInam, il servizio di vaccinazioni si svolgeva regolarmente due volte a settimana. Dopo il trasferimento dell’ufficio nei locali del Municipio, a partire da gennaio 2015, inspiegabilmente i turni di vaccinazione sono stati ridotti da 2 a 1 volta a settimana, con gravi ripercussioni per i cittadini di Rosarno che si sono trovati a subire, e a dover far subire ai propri piccoli e agli anziani, code estenuanti che raggiungevano anche le 4 ore. Ricordiamo che il centro vaccinale di Gioia Tauro Rosarno, retto da un unico dottore, interessa ben quattro comuni: Gioia Tauro (popolazione di quasi 20.000 abitanti), Rosarno (15.000), Rizziconi (circa 8.000), San Ferdinando (circa 5.000). Esso, prima del periodo estivo, svolgeva la propria attività il lunedì mattina a Rizziconi; a Rosarno il giovedì mattina; a San Ferdinando il martedì, mercoledì e venerdì. Tale turnazione non è già da tempo rispettata in quanto, come già detto, dal mese di luglio il giovedì a Rosarno non si effettuano più vaccinazioni. Ricordiamo, inoltre, che a Rosarno durante la stagione invernale la popolazione aumenta di almeno ulteriori 2000 unità a causa dell’arrivo di lavoratori comunitari ed extracomunitari stagionali. Pertanto è facilmente intuibile che un solo turno di vaccinazione, quando si svolgeva, era già notevolmente sottodimensionato rispetto al bacino di utenza che il centro di vaccinazione deve servire. Tale situazione è stata denunciata già il 22 gennaio 2015 da alcuni consiglieri comunali, attraverso una nota stampa, nella quale si chiedeva ai vertici dell’ASP provinciale se la riduzione dell’orario di apertura dell’ufficio era solo temporanea o se vi fosse il reale pericolo, come paventato da più parti, del trasferimento di tale  fondamentale ed essenziale servizio presso il comune di San Ferdinando con gravi ripercussioni per le numerose famiglie rosarnesi. L’Asp provinciale ha immediatamente smentito tale circostanza con una nota del 29 gennaio 2015 a firma del Direttore Generale F.F. dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, dr. Ermete Tripodi, con la quale si ribadiva che “l’ Ufficio Vaccinale di Rosarno svolge regolarmente la sua attività . Risulta modificato rispetto al passato il giorno di apertura ma l’accesso al servizio è stato  incrementato: non più la mattina di mercoledì ma il giovedì sia nelle ore antimeridiane che pomeridiane”. La nota si concludeva con l’affermazione che “le notizie diffuse su presunte soppressioni del Servizio sono del tutto infondate”. La riposta fornita dal direttore Tripodi era in parte inesatta, in quanto è vero che l’ufficio era aperto il giovedì sia in orario antimeridiano che pomeridiano, ma le vaccinazioni venivano eseguite, di norma, solo la mattina, mentre il pomeriggio si svolgeva soprattutto attività amministrativa o qualche turno di vaccinazione in precedenza soppresso. Nonostante le lunghe code e i disagi, la  popolazione rosarnese ha comunque continuato ad utilizzare il servizio di vaccinazione sino a luglio 2015. Da allora la situazione è precipitata. Infatti, dopo due mesi di chiusura per ferie, il primo turno di vaccinazione previsto per il 3 settembre 2015 è stato soppresso, nonostante ci fossero in lista circa 50 persone che avevano effettuato la prenotazione con diversi mesi di anticipo. Gli utenti sono stati dirottati al presidio di San Ferdinando dove si sono aggiunti a quelli già prenotati provenienti dai paesi di Gioia Tauro e San Ferdinando, obbligando tutti ad una fila interminabile protrattasi anche per 5 ore. Da allora per più di un mese e mezzo gli utenti di Rosarno sono stati avvisati di volta in volta pochi giorni prima del proprio turno che l’ufficio di Rosarno non espletava il servizio e che era necessario raggiungere il presidio di San Ferdinando per accedere allo stesso. Il fondo è stato toccato giorno 22 ottobre 2015 allorché tutte le vaccinazioni, comprese le prime rivolte ai neonati, sono state soppresse a causa di mancanza del personale medico. Tale situazione con l’approssimarsi dell’inverno è divenuta insostenibile ed in aperta contraddizione con l’allarme lanciato agli inizi di ottobre dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Walter Ricciardi, che ha riferito come “la copertura vaccinale nel nostro Paese è al limite della soglia di sicurezza” invitando, di fatto, i genitori a vaccinare i propri figli per scongiurare l’insorgere di malattie che ormai credevamo debellate o innocue vista l’alta copertura vaccinale.  Le famiglie di Rosarno, che sono favorevoli alle vaccinazioni ma che sono impossibilitate a somministrarle ai propri bambini chiedono, pertanto:

L’immediata riapertura dell’ufficio vaccinazioni di Rosarno per più giorni a settimana, tenuto anche conto che la politica nazionale, con l’impegno delle autorità sanitarie devono garantire informazioni e un facile accesso alla somministrazione dei vaccini per eliminare e prevenire malattie epidemiche.

Pongono, inoltre, le seguenti domande:

1. Come mai il centro di vaccinazioni, una volta ultimati i lavori di ristrutturazione del poliambulatorio exInam, non è stato nuovamente trasferito nella sua sede originaria?

2. Come sarà garantito il corretto svolgimento della campagna di vaccinazione antinfluenzale rivolta agli anziani e alle fasce più deboli della popolazione?

2. Come è possibile accedere ad un servizio così essenziale come quello delle vaccinazioni se esso è posto in altro comune a diversi chilometri di distanza e non raggiungibile con alcun mezzo pubblico, considerato che è sempre più ampia la fascia di popolazione sia autoctona che immigrata, che non possiede propri mezzi di trasporto e che pertanto incontra notevoli difficoltà ad accedere a tale importante servizio?

3. Non sarebbe il caso di valutare l’opportunità di aumentare il numero di medici che si occupano degli uffici vaccinali, tenuto conto delle difficoltà oggettive incontrate da una sola unità a dover provvedere al servizio per una popolazione di circa 50.000 abitanti suddivisa nei quattro comuni di Rosarno, Rizziconi, Gioia Tauro e San Ferdinando; e preso atto che tale popolazione in inverno aumenta notevolmente con la presenza di lavoratori immigrati costretti a vivere anche in condizioni igieniche precarie?

Sicuri di un Vostro celere impegno a mettere fine a questo spiacevole disservizio, restiamo in attesa di pronte ed esaustive risposte. Porgiamo distinti saluti e alleghiamo alla presente n. 500 firme sinora raccolte che si trovano depositate presso la sede CISL di Rosarno in piazza Valarioti.

Le famiglie di Rosarno