Nei giorni scorsi, precisamente sabato 19 aprile, i carabinieri della stazione di Caccuri, nel crotonese, hanno eseguito un sequestro preventivo di un canile abusivo e dei cani al suo interno.
Giandomenico Oliverio, proprietario dei cani e della struttura, durante la notifica del sequestro ha tentato una protesta minacciando di buttarsi addosso del liquido infiammabile, ma è stato bloccato dai carabinieri.
Nei suoi confronti, è bene precisarlo, non c’è stato alcun arresto come riportano alcuni post o commenti sui social. Oliverio è stato successivamente ricoverato in ospedale.
I carabinieri hanno dato esecuzione al decreto di convalida del sequestro preventivo emesso dal gip del Tribunale di Caccuri, Assunta Palumbo nei confronti di un canile gestito abusivamente da Giandomenico Oliverio e dai suoi familiari.
A seguito di alcuni sopralluoghi effettuati congiuntamente dal servizio veterinario dell’ASP di Crotone e dai militari dell’Arma, dopo le segnalazioni da parte di alcuni cittadini,
chi di competenza avrebbe rilevato condizioni igieniche sanitarie non idonee.
“Secondo i verbali redatti da carabinieri ed Asp all’epoca nel canile, allestito in un terreno di 7.000 mq di proprietà di Oliverio in località San Lorenzo, era presente una situazione di grave degrado: gli animali erano rinchiusi in capanne rudimentali, realizzate anche con materiali pericolosi come lastre di eternit, vivendo in spazi angusti e privi delle adeguate condizioni igienico sanitarie. I cani, secondo quanto si legge nei verbali, infatti erano obbligati a vivere tra i propri escrementi e carcasse di animali morti (topi

A seguito dell’ispezione venne irrogata ad Oliverio una multa di 1.500 euro ed imposte prescrizioni per potersi mettere in regola. La multa venne pagata grazie ad una raccolta fondi sui social, ma le prescrizioni dell’Asp non vennero eseguite. Per questo, l’8 agosto 2024, il sindaco di Caccuri, Luigi Quintieri, su richiesta dell’Asp, emetteva un’ordinanza di sgombero per gravi carenze igienico sanitarie dando 30 giorni di tempo ad Oliverio per provvedere all’affidamento dei cani e 6 mesi per la rimozione di recinzioni, lastre di eternit e cucce.
Anche in questo caso però l’ordinanza non è stata ottemperata. Il 9 aprile i carabinieri di Caccuri con i veterinari dell’Asp si sono recati presso il terreno di Giandomenico Oliverio per procedere all’esecuzione coatta dell’ordinanza del sindaco. Oliverio ed i familiari, però, hanno negato l’accesso in quanto Oliverio, come ha riferito il suo legale, Pasqualino Gallo, il gip del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, lo aveva autorizzato a detenere gli animali nel canile. A quel punto veniva disposto il sequestro preventivo d’urgenza del canile e di 14 cani di proprietà di Giandomenico Oliverio e dei suoi familiari che venivano affidati al canile Pet Service”(Il Crotonese).
Tante le reazioni in difesa di Oliverio, alcune eccessive tramutatesi in minacce al sindaco di Caccuri, il quale ha spiegato: “Io ho dovuto fare l’ordinanza di sgombero perché le condizioni igienico sanitarie riscontrate dall’Asp erano tali da richiedere quel tipo di provvedimento. Provvedimento dal quale non potevo esimermi altrimenti sarei stato passibile di omissioni di atti d’ufficio. Però ho dato il massimo di tempo possibile ad Oliverio per mettersi in regola dicendogli anche che se avesse fatto un canile secondo le norme gli avremmo portato noi i cani. Abbiamo provato a convincerlo a dare i cani in adozione. Purtroppo non è stato fatto. L’unica soluzione è che si metta in regola per garantire il benessere animale e le condizioni igienico sanitarie della zona”.
Sulla vicenda è intervenuta anche l’Enpa Crotone:
“Questa mattina, nelle rispettive qualità di presidente dell’associazione ARGO e presidente della sezione ENPA di Crotone, ci siamo recati presso il Comune di Caccuri per parlare con il Sindaco e cercare di comprendere i motivi che hanno indotto le istituzioni a sequestrare il terreno in uso a Giandomenico Oliverio ed a ordinare il trasferimento dei suoi cani presso un canile privato della provincia di Crotone.
Successivamente ci siamo recati sul “luogo del delitto”, terreno sequestrato dai carabinieri, per constatare di persona quanto riportato nei pochi atti amministrativi di cui sino ad oggi siamo riusciti prendere visione.
Restiamo in attesa che la giustizia faccia il suo corso ma nel frattempo, previo assenso di Giandomenico, il nostro obiettivo primario è quello di trovare una sistemazione alternativa – possibilmente definitiva presso una famiglia di adozione o anche provvisoria presso un rifugio gestito da associazioni – ai cani che sino a ieri erano accuditi da un comune volontario.
Un volontario che con le poche risorse a propria disposizione accudiva animali abbandonati offrendo loro del cibo ed un riparo.
Al contempo stiamo – ma non solo noi – monitorando le condizioni dei cani custoditi presso il canile privato e avviando una raccolta fondi per aiutare Giandomenico a superare le criticità evidenziate dall’Autorità giudiziaria nell’ordinanza di convalida del sequestro operato dai carabinieri di Caccuri.
Invitiamo tutte le associazioni e i volontari ad attivarsi per cercare una famiglia/stallo a questi poveri animali indifesi.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi di questa triste vicenda.
Caterina Semerano ADOZIONE ARGO ODV
Giuseppe Trocino ENPA sezione di Crotone