Depurazione e tutela del mare: proposta di legge per dichiarare “area sensibile” il tratto di costa tirrenica da Nicotera a Tortora
Una proposta di legge innovativa mira a difendere la costa tirrenica calabrese dall’inquinamento e a contrastare la proliferazione delle alghe, migliorando la qualità delle acque marine. L’iniziativa, presentata dal consigliere regionale Pietro Raso (Lega Salvini Premier), è stata discussa il 15 luglio in IV Commissione del Consiglio regionale della Calabria.
Il testo legislativo, intitolato “Norme per la riduzione dell’inquinamento da nutrienti delle acque marine costiere da Nicotera a Tortora”, prevede la designazione come “area sensibile” dell’intero tratto costiero compreso tra i comuni di Nicotera e Tortora, attraversando le province di Vibo Valentia, Catanzaro e Cosenza.
La proposta si fonda sull’articolo 91 del D.Lgs. 152/2006, che attribuisce alle Regioni la facoltà di individuare ulteriori aree sensibili rispetto a quelle già definite a livello nazionale.
Un intervento necessario contro l’eutrofizzazione
«Attualmente – spiega Raso – la normativa vigente non impone limiti specifici per azoto e fosforo negli scarichi urbani nelle aree non sensibili. Questo ha portato a un rilascio incontrollato di nutrienti in mare, aggravando il fenomeno dell’eutrofizzazione.»
Un problema che si manifesta con crescente frequenza lungo il litorale tirrenico calabrese, soprattutto nei mesi estivi, attraverso le cosiddette fioriture algali: un’eccessiva crescita di alghe e fitoplancton dovuta alla presenza di nutrienti (nitrati e fosfati) provenienti da scarichi civili e agricoli non adeguatamente trattati.
Conseguenze ambientali, turistiche ed economiche
Le fioriture algali hanno impatti significativi sull’ecosistema e sull’economia locale:
• le acque diventano torbide o verdastre, talvolta ricoperte da schiume o biofilm;
• la decomposizione delle alghe provoca carenza di ossigeno nei fondali (ipossia) e moria di pesci;
• l’ambiente marino perde attrattiva turistica, con disdette e calo della balneazione;
• possono svilupparsi tossine pericolose per la salute dei bagnanti;
• si registrano danni per i pescatori, a causa della diminuzione della fauna marina o del deterioramento del pescato.
Nuovi limiti per nutrienti negli scarichi
La proposta prevede l’introduzione di limiti più stringenti per azoto e fosforo, in linea con i parametri previsti per le aree sensibili dal D.Lgs. 152/2006 (Allegato 5):
Carico impianto (A.E.) | Azoto Totale | Fosforo Totale |
>100.000 | ≤ 10 mg/L | ≤ 1 mg/L |
10.000 – 100.000 | ≤ 10 mg/L | ≤ 1 mg/L |
<10.000 | ≤ 15 mg/L | ≤ 2 mg/L |
Una legge a costo zero per la Regione
Il progetto non comporta nuovi oneri a carico del bilancio regionale. Alla Giunta spetta il compito di predisporre un piano di adeguamento progressivo degli impianti di depurazione esistenti, utilizzando fondi ordinari o risorse europee già disponibili.
«Parliamo di un problema strutturale che va affrontato con strumenti normativi efficaci e lungimiranti – sottolinea Raso –. Proteggere il nostro mare significa difendere l’ambiente, la salute pubblica e un’economia turistica sempre più centrale per la Calabria. Non possiamo più permetterci ritardi.»
Intervenuto in commissione c’è stato anche il plauso del direttore generale Arpacal, Michelangelo Iannone per la proposta di legge.
Verso una gestione più sostenibile delle acque
La proposta rappresenta uno dei primi interventi organici a livello regionale per regolamentare i carichi inquinanti degli impianti di depurazione lungo la costa tirrenica. La sua approvazione segnerebbe un passo decisivo verso una gestione integrata e sostenibile delle acque marine calabresi, contribuendo alla salvaguardia di un patrimonio naturale essenziale per il futuro del territorio.