APPELLO PER SANITÀ PUBBLICA E UMANA E PER UN SISTEMA GIUSTIZIA COMPETENTE.
In occasione della presentazione dei libri: “Le tre vite di Lisa”, scritto dai genitori Margherita Eichberg e Maurizio Federico, che racconta gli accadimenti e la tragedia che ha colpito la famiglia di questa ragazza, che aveva trovato in Italia la vita, l’amore e la voglia di sperare, e “Non chiediamo a Dio perché ce lo ha tolto, lo ringraziamo per avercelo dato”, scritto dal nonno Giacomo Francesco Saccomanno, che è stato stravolto e destabilizzato da questo evento terribile, nel quale si narra la triste vicenda di un bambino vivo, affettuoso e pieno di voglia di vivere, cheè stato stroncato da un presunto professionista che, invece, di intervenire immediatamente per salvargli la vita ha preferito passare diversamente il Capodanno, lasciandolo morire, è stato lanciato un accorato e forte appello: salvaguardiamo la sanità pubblica e umanizziamola e creiamo un sistema giustizia competente. L’amara e triste storia di due bambini che, per evidenti errori sanitari, sono deceduti eppur potevano essere salvati, ha commosso tutti. Le lacrime dei genitori e l’aberrante condotta di alcuni sanitari ha intristito tutti che hanno ascoltato le vicende con la massima attenzione e, alla fine, non hanno potuto non commentare di come, a volte, non si conoscono vicende cosi agghiaccianti. Un sistema sanitario poco diligente che, spesso, pensa prima ai propri personali interessi e, poi, a quelli dei pazienti. Vite parallele nella tristezza di momenti in cui la speranza era alla base dei sentimenti dei genitori, spezzata dagli accadimenti e dalla mancanza di vera missione per gli operatori che avrebbero dovuto maggiormente essere presenti e consapevoli che avevano in mano la vita di due piccoli essere umani a cui è stata tolta la possibilità di vivere. Storie parallele legate da ansie, speranze, dolore e amarezza. I libri raccontano queste strazianti storie e mettono in luce non tanto il cattivo funzionamento della struttura sanitaria, quanto l’indifferenza di alcuni medici che, a volte, non si rendono conto di essere i giudici della vita o della morte delle persone ed in questo caso di due splendidi bambini. Queste brevemente le vicende, che, però, hanno dei passaggi inverosimili. Ma, a questo, si collegano accadimenti ancor più gravi: un sistema sanitario privato, che cerca in tutti i modi di coprire i medici, anche condizionando le perizie, e dall’altra, un sistema giustizia che non funziona e che non riesce a dare risposte corrette. Magistrati che, non essendo competenti nella materia, spesso si affidano alle conclusioni delle perizie, senza verificare tutto l’elaborato, incorrendo in gravissimi errori. Quindi, una pseudo giustizia! Un sistema sanitario, quello privato, che pur avendo delle eccellenze, deve fare cassa e, quindi, a volte pecca di leggerezza o di negligenza, che, però, può portare alla morte di piccoli ed innocenti creature. Ecco la necessità che si rafforzi la sanità pubblica, che può dare maggiori garanzie e, nello stesso tempo, si crei un gruppo di magistrati esperti nella materia, che possono vagliare le perizie con competenza e specificità. Dal convegno, molto partecipato, si è levato un grido di disperazione e nello stesso tempo un appello per una sanità pubblica efficiente e per un sistema giustizia qualificato. Nell’occasione sono stati consegnati dall’Accademia Calabra dei riconoscimenti a professionisti di livello per la loro brillante carriera a Giuseppe Lucibello e Luciano Fedele, illustri calabresi.