Medici, garanti e Comitato per le comunicazioni firmano la svolta per rompere il muro dell’indifferenza
Nel cuore di una stagione segnata da profondi cambiamenti sociali, la giornata di ieri ha rappresentato un autentico spartiacque nell’impegno collettivo per la tutela dei minori contro le nuove forme di azzardo. All’interno della prestigiosa sala dell’Ordine dei Medici di Reggio Calabria, si è compiuto un autentico atto fondativo. Per la prima volta, la comunità medica, la Garante della Salute regionale e il Corecom Calabria si sono ritrovati attorno allo stesso tavolo per dare corpo a un’alleanza trasversale, concreta, fondata sulla responsabilità e sull’urgenza di proteggere i giovani dalle insidie delle nuove dipendenze digitali.
La cornice è stata quella di un confronto vero, partecipato e ricco di contributi, in cui ciascuna delle istituzioni presenti – rappresentate da Fulvio Scarpino, Presidente del Corecom Calabria, Pasquale Veneziano, Presidente provinciale dell’Ordine dei Medici, con il vicepresidente Vincenzo Nociti, il segretario Marco Tescione e il tesoriere Bruno Porcino, e Anna Maria Stanganelli, Garante della Salute regionale – ha portato la propria visione, le proprie competenze e il proprio vissuto di ascolto e servizio. Sin dall’apertura dei lavori è emersa la volontà condivisa di superare ogni barriera formale e aprirsi a un dialogo franco, schietto e costruttivo, finalizzato a individuare strategie innovative e sinergiche per la prevenzione, la formazione e l’ascolto delle nuove generazioni.
Sono stati portati all’attenzione dei partecipanti dati, esperienze di lavoro sul campo e testimonianze che hanno restituito tutta la complessità e l’urgenza del fenomeno. L’incontro si è trasformato così in un vero e proprio laboratorio permanente di idee, prassi e strategie, con la ferma decisione di istituire una cabina di regia stabile, in dialogo costante con scuole, famiglie, servizi sociali e tutto il tessuto territoriale, pronta a rispondere con tempestività e innovazione alle sfide che la contemporaneità digitale pone ai più giovani. Di particolare rilievo è stata la scelta di non limitarsi alla mera dichiarazione d’intenti, ma di siglare un vero patto operativo, destinato a produrre effetti concreti: dalla condivisione delle migliori pratiche tra le istituzioni, alla programmazione di campagne formative e informative su vasta scala, fino all’avvio di protocolli di segnalazione e presa in carico precoce delle situazioni di rischio. La forza di questa alleanza risiede nella convinzione, ribadita a più voci, che nessun ragazzo debba più essere lasciato solo davanti a sfide che nessun adolescente dovrebbe affrontare senza il sostegno della propria comunità.
La prevenzione dell’azzardo minorile non dovrà essere più lasciata all’iniziativa di singole realtà, ma deve diventare una priorità condivisa e una responsabilità collettiva: questo primo incontro ha voluto rappresentare la premessa di una rivoluzione culturale fondata sulla dignità, la sicurezza e il futuro delle nuove generazioni. Al termine del confronto, le istituzioni hanno ribadito l’urgenza di un’azione congiunta, certificata dai dati: quasi un adolescente su cinque tra i 14 e i 17 anni in Italia ha già sperimentato il gioco d’azzardo online, e le piattaforme digitali – spesso supportate da chatbot e intelligenze artificiali – rappresentano oggi la principale via di accesso per i minori, con conseguenze documentate di dipendenza, isolamento e disagio psicologico.
Medici, garanti e Comitato per le comunicazioni hanno assunto l’impegno, dunque, a trasformare questa consapevolezza in azione concreta e strutturata, promuovendo prevenzione, formazione, ascolto, sensibilizzazione e protocolli di tutela, affinché nessun giovane sia più lasciato solo davanti alle nuove insidie dell’azzardo digitale. È un patto di responsabilità collettiva, per restituire ai ragazzi la fiducia e la certezza di non essere più invisibili.