Presentazione di storie amare sanitarie: le storie di Giacomo e Lisa deceduti per errori sanitari

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Presentazione di due libri legati alla amara e triste storia di due bambini che, per evidenti errori sanitari, sono deceduti eppur potevano essere salvati.

Un sistema sanitario poco diligente che, spesso, pensa prima ai propri personali interessi e poi a quelli dei pazienti. Vite parallele nella tristezza di momenti in cui la speranza era alla base dei sentimenti dei genitori, spezzata dagli accadimenti e dalla mancanza di vera missione per gli operatori che avrebbero dovuto maggiormente essere presenti e consapevoli che avevano in mano la vita di due piccoli essere umani a cui è stata tolta la possibilità di vivere.

Storie parallele legate da ansie, speranze, dolore e amarezza. Lisa, una ragazza adottata e che aveva trovato una famiglia amorevole e una nuova vita e che, invece, è stata strozzata da una sanità, a volte approssimativa, senza quel cuore pulsante dell’amore per il proprio lavoro.

Quasi un numero! Giacomo Francesco, un bimbo speciale che ha subito alla nascita un intervento errato e che poi, per evidente negligenza del sistema sanitario, è stato portato alla morte. 31 dicembre: un arrivo concordato a Roma per essere operato e salvato e che, invece, non ha trovato nessuno! Durante la notte la morte!

I libri raccontano queste strazianti storie e mettono in luce non tanto il cattivo funzionamento della struttura sanitaria, quanto l’indifferenza di alcuni medici che, a volte, non si rendono contro di essere i giudici della vita o della morte delle persone ed in questo caso di due splendidi bambini.

Il libro “Le tre vite di Lisa” è stato scritto dai genitori Margherita Eichberg e Maurizio Federico e racconta gli accadimenti e la tragedia che ha colpito la famiglia di questa ragazza che aveva trovato in Italia la vita, l’amore e la voglia di sperare. L’altro, “Non chiediamo a Dio perché ce lo ha tolto, lo ringraziamo per avercelo dato”, scritto dal nonno Giacomo Francesco Saccomanno, che è stato stravolto e destabilizzato da questo evento terribile.

Giacomo era un bambino vivo, affettuoso e pieno di voglia di vivere. È stato stroncato da un presunto professionista che, invece, di intervenire immediatamente per salvargli la vita ha preferito passare diversamente il Capodanno, lasciandolo morire.

Queste brevemente le vicende. Ma, a questo, si collegano accadimenti ancor più gravi! Un sistema sanitario chiuso a riccio e persino propenso a realizzare delle perizie false e una giustizia che non ha il coraggio di fare il proprio dovere fino in fondo.

Eventi ancora più amari e gravi, pensando di quanto sia profondamente inaccettabile che si possa consentire a professionisti di altissimo livello di scrivere un qualcosa di completamente diverso per cercare di salvare dei colleghi negligenti, per essere buoni.

In questo difficile, triste, amaro contesto la determinazione delle famiglie che hanno perso i propri cari, ma stanno combattendo per ottenere giustizia. Un sistema, anche questo, che ha delle profonde pecche e che non si rende conto, a volte, che ha nelle proprie mani il presente e il futuro della vita di persone che hanno già subito dei torti pesanti e che dinnanzi alla superficialità di alcuni giudizi subiscono la seconda sconfitta.

Una battaglia in memoria dei propri cari e delle verità nascoste, ma maggiormente per richiamare l’attenzione sui propri doveri e su una coscienza offuscata e per evitare che altri possono subire negligenze del genere.       

Giacomo Francesco Saccomanno  

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