Due uomini di origine campana sono stati arrestati dalla Polizia di Stato con l’accusa di truffa aggravata e rapina impropria ai danni di un’anziana residente a Reggio Calabria. L’episodio risale allo scorso 4 aprile, quando la vittima, una donna di quasi novant’anni, è stata contattata telefonicamente da due individui che, spacciandosi per esponenti delle forze dell’ordine, l’hanno convinta che il figlio fosse rimasto coinvolto in un grave incidente stradale.
Il raggiro, ormai tristemente diffuso su scala nazionale, prevedeva la richiesta urgente di una somma di denaro o di beni preziosi per evitare presunte gravi conseguenze legali per il familiare. Secondo quanto denunciato, i due interlocutori, accortisi della presenza della badante, avrebbero invitato l’anziana a farla allontanare. Poco dopo, un complice si è presentato presso l’abitazione della donna, che – spaventata e confusa – ha mostrato al malvivente il luogo in cui custodiva oro e denaro contante. La somma, pari a 5.500 euro, era destinata alle spese per il suo funerale. L’uomo, ignorando le suppliche della vittima, si è impossessato dell’intero contenuto e, davanti al tentativo della donna di opporsi, l’ha spintonata minacciandola di non reagire.
Fuggito con il complice a bordo di un’auto a noleggio, i due sono stati successivamente individuati grazie al lavoro congiunto della Squadra Mobile di Reggio Calabria e della Polizia Stradale di Sala Consilina. Proprio a Sala Consilina, i due erano stati fermati nelle stesse ore per altri reati. Decisive, per l’identificazione, le impronte digitali rinvenute nell’abitazione e il riconoscimento visivo da parte della vittima.
Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, guidata dal dott. Giuseppe Lombardo, è stata emessa un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita il 9 luglio scorso con la collaborazione della Squadra Mobile di Napoli, città di residenza degli indagati.
Si ricorda che gli arrestati sono da ritenersi non colpevoli fino a eventuale sentenza definitiva di condanna, essendo il procedimento ancora in fase di indagini preliminari.
La Questura invita ancora una volta i cittadini, in particolare le persone anziane, a prestare massima attenzione a telefonate o visite sospette e, in caso di dubbi, a contattare immediatamente il numero unico di emergenza 112.