Atti intimidatori a Reggio, Libera: la ‘ndrangheta reagisce alla perdita di potere

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Una bottiglia ed una bustina con dei proiettili al cantiere del Cinema Orchidea - Reggio Calabria

Una nuova ondata di intimidazioni colpisce beni e persone a Reggio Calabria, mentre Libera richiama istituzioni e cittadini a un impegno concreto per contrastare la ‘ndrangheta

Reggio Calabria torna al centro delle cronache per una serie di atti intimidatori che, nelle ultime settimane, hanno colpito diverse categorie: giornalisti, imprenditori e amministratori locali. A essere presi di mira sono stati anche beni confiscati alla criminalità organizzata.

Nel mese di luglio sono stati devastati diversi ettari di campi seminati e uliveti appartenuti alle cosche della Piana di Gioia Tauro e oggi coltivati dalla Cooperativa Valle del Marro. A Melito Porto Salvo, invece, un incendio doloso ha distrutto gli alberi in un terreno confiscato alla ‘ndrangheta. Nelle ultime ore è stato colpito anche un bene nella disponibilità del Comune di Reggio Calabria: l’ex cinema Orchidea, che grazie a un progetto dell’amministrazione diventerà un centro culturale per la città.

Episodi che, secondo l’Associazione Libera, dimostrano quanto la ‘ndrangheta continui a esercitare una pressione costante sul territorio, cercando di condizionare la vita delle imprese, delle amministrazioni, dell’informazione e dei cittadini. Quando non riesce a ottenere i propri obiettivi attraverso corruzione e compromessi, ricorre alla violenza e alle intimidazioni.

Dal coordinamento reggino di Libera arriva un appello chiaro: non limitarsi a esprimere solidarietà e condanna, ma trasformare queste parole in azioni concrete. “La nostra sincera condivisione della sofferenza con chi subisce atti intimidatori, si deve tradurre nel concreto impegno affinché tutti e ciascuno, a partire dai diversi ruoli e responsabilità, operino quotidianamente per liberare il nostro territorio da ogni forma di prevaricazione e violenza.”

Secondo Libera, nonostante la gravità degli episodi, il territorio sta mostrando segnali di cambiamento. L’impegno delle Forze dell’Ordine, della Magistratura, delle istituzioni democratiche, dell’associazionismo e della rete “ReggioLiberaReggioLa libertà non ha pizzo” sta rendendo meno fertile il terreno per la criminalità organizzata. Una maggiore consapevolezza e responsabilità collettiva stanno diventando strumenti fondamentali per impedire alla ‘ndrangheta di inquinare ancora la vita democratica della comunità.

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