Netflix sceglie la Calabria: la nuova frontiera della serialità internazionale

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C’è una brezza nuova che soffia dalla costa ionica fino all’Aspromonte, e porta con sé le insegne rosse di Netflix. La piattaforma di streaming più seguita al mondo sembra aver trovato in Calabria non solo scenari mozzafiato, ma anche storie e talenti capaci di parlare un linguaggio universale.

Negli ultimi anni la regione è diventata un set sempre più frequentato. Hey Joe, con un inaspettato James Franco tra le strade di Pizzo e le foreste della Sila, ha acceso i riflettori sulle potenzialità di location fino a poco tempo fa considerate marginali. Una femmina, diretto da Francesco Costabile e approdato su Netflix nel 2023, ha invece raccontato la forza di un territorio attraverso lo sguardo intenso della giovane Lina Siciliano. E se Arbëria, film dedicato alle comunità arbëreshë, ha portato sullo schermo la ricchezza culturale dei paesi interni, la serie Briganti ha lanciato nel mondo i volti calabresi di Alessio Praticò e Marco Iermanò.

Ma non si tratta solo di cinema e serie. La Calabria sta diventando un punto d’incontro per le star internazionali della piattaforma. Al Magna Graecia Film Festival di Soverato, il pubblico ha accolto con entusiasmo Giancarlo Esposito, volto iconico di Kaleidoscope. Pochi giorni dopo, il Calabria Food Fest di Squillace ha portato in piazza attori amatissimi come Zane Phillips (Glamorous), la colombiana Ana Lucía Domínguez (Pálpito), Mauricio Henao (High Heat) e lo statunitense Froy Gutierrez (One Day at a Time).

E a settembre 2025 sarà la volta della formazione: a Santa Caterina dello Ionio il resort Torre Sant’Antonio ospiterà il Workshop “From Script to Pitch” che accoglierà figure di primo piano del mondo Netflix come Sara Furio, ex executive internazionale, la produttrice americana Lisa Ellzey e lo sceneggiatore britannico Alex Kendall. Un laboratorio che unisce scrittura, mentoring e respiro globale, proprio a due passi dal mare.

Non è un caso: la Calabria Film Commission ha scelto di investire sulla grande serialità, intercettando la domanda crescente di produzioni internazionali e offrendo sostegno concreto. E Netflix ha risposto, trovando nella regione un terreno fertile, fatto di location sorprendenti, giovani interpreti e una comunità culturale sempre più attenta.

Quello che fino a poco tempo fa sembrava un sogno è oggi un dato di fatto: la Calabria è entrata nella geografia delle produzioni globali. E i nomi che l’hanno già scelta – da Franco a Esposito, da Praticò a Domínguez – raccontano di un territorio che non è più periferia, ma cuore pulsante di nuove narrazioni.

La sensazione, oggi, è che la Calabria stia vivendo un nuovo rinascimento creativo. Non più solo terra da cartolina, ma luogo in cui si intrecciano storie locali e immaginari globali. Netflix, con la sua capacità di connettere milioni di spettatori in ogni angolo del mondo, ha trovato qui una materia prima rara: autenticità.

Quando un attore come Giancarlo Esposito promette di tornare a girare un film in Calabria, o quando giovani calabresi come Alessio Praticò e Camil Way conquistano la ribalta internazionale passando proprio dal catalogo Netflix, vuol dire che qualcosa si è messo in moto. È l’inizio di un circolo virtuoso in cui il territorio nutre le storie e le storie restituiscono al territorio orgoglio e visibilità.

La Calabria, da sempre terra di partenze, sembra oggi trasformarsi in meta di arrivi: di star, di produzioni, di idee. E questa volta non si tratta di un passaggio effimero, ma dell’inizio di un percorso che potrebbe consegnare alla regione un ruolo stabile sulla mappa dell’audiovisivo mondiale.

Perché, al di là dei set e dei festival, resta una certezza: in Calabria c’è una luce speciale, un ritmo diverso, una bellezza che non ha bisogno di artifici. Ed è proprio lì, in quell’autenticità, che Netflix e il mondo intero hanno deciso di posare lo sguardo.

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