Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per M5S e sinistra, annuncia la sua visione: una nuova primavera per la Calabria, con riforme su sanità, lavoro e un progetto di federazione del Sud.

Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per M5S e sinistra, ha definito la Calabria un “laboratorio politico” in occasione di un’intervista al Quotidiano Nazionale. Tridico ha spiegato che la sua candidatura è arrivata dopo un percorso di dialogo e la definizione di dieci punti programmatici condivisi: “C’è stato un dialogo serio, si sono definiti dieci punti di programma chiari e si è creata una convergenza ampia sul nome. A quel punto ho accettato”.

Il candidato ha parlato anche delle ragioni personali che lo hanno spinto a scendere in campo, citando la gestione della giunta guidata da Roberto Occhiuto: “C’è l’indignazione che mi ha mosso da calabrese. Occhiuto ha fatto un ‘Papeete’ come Salvini: si è dimesso in piena estate, cercando di sviare l’attenzione dai suoi guai e sperando di trovare un centrosinistra e il M5S impreparati”.

Ampio spazio è stato dedicato al tema della sanità, questione centrale per la regione. Tridico ha puntato il dito contro l’ex presidente e commissario Occhiuto, accusandolo di essere stato complice con l’ex governatore Scopelliti: “Occhiuto ha avuto pieni poteri sulla sanità, da presidente e commissario, ed è stato complice con Scopelliti, che nel 2011 ha chiuso 18 ospedali. La nostra sanità è quella di un Paese in via di sviluppo. Reparti all’osso, carenza di medici, persone che muoiono perché l’ambulanza non arriva: 4 negli ultimi mesi”.

L’economista ha evidenziato come i calabresi paghino un prezzo altissimo per ricevere cure fuori regione: “Situazione aggravata dal conto mostruoso pagato alle regioni che accolgono i pazienti che qui non riescono a curarsi. Solo che la sanità è pubblica: la pagano pure i calabresi”.

Guardando al futuro, Tridico ha invocato una “nuova primavera” per la Calabria, citando come esempio Napoli e la Puglia: “Ora tocca a noi, il passaggio successivo è federare finalmente il Sud”. Secondo il candidato, i punti fondamentali da cui partire sono la lotta alle mafie, la cultura, l’università, le politiche industriali e soprattutto i collegamenti infrastrutturali.

Altro nodo centrale della proposta politica riguarda il reddito di dignità regionale. Tridico ha ricordato che “qui un abitante su due è a rischio povertà. È il dato più alto di tutta l’Europa”. Ha spiegato di voler ampliare gli strumenti oggi esistenti, integrando l’assegno di inclusione con progetti di lavoro e formazione: “Oggi dell’assegno di inclusione beneficiano disabili, minori e anziani, ma un 58enne occupabile senza lavoro continua a morire di fame. Io ho proposto di unire i progetti di inclusione alle politiche attive per il lavoro, dall’istruzione al recupero degli occupabili, nei progetti culturali, nelle aree interne, nei siti archeologici. Così si potrà usufruire dei fondi Ue”.

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