Il nuovo libro di Domenico De Luca ricostruisce la storia dei carri votivi tra lo Stretto e la Piana di Gioia Tauro, restituendo valore a un patrimonio culturale e religioso poco conosciuto.

È uscito il nuovo libro di Domenico De Luca, “Senza Sconzu – Carri votivi e culti, dallo Stretto alla Piana di Gioia Tauro”, pubblicato da Officine Editoriali da Cleto. Lo storico, giornalista e docente originario di Palmi propone un saggio che si inserisce nel solco della sua precedente opera “La Tosse della Terra” (2023), con l’intento di riportare alla luce un patrimonio culturale spesso trascurato.

Il volume affronta il tema delle tradizioni dei carri votivi, che per secoli hanno animato la vita religiosa della Piana di Gioia Tauro. Se la Varia di Palmi e la Vara di Messina sono conosciute per la loro imponenza e forte valore identitario, meno note sono le celebrazioni simili che hanno caratterizzato comunità come Seminara, Rosarno, Polistena e Sant’Eufemia d’Aspromonte.

Attraverso una ricerca attenta, basata su fonti d’archivio, cronache, fotografie e testimonianze, De Luca ricostruisce storia, forme costruttive e culti legati a queste espressioni di devozione popolare, rintracciandone le origini nel modello messinese. Un lavoro che si distingue per il rigore metodologico e per l’approccio interdisciplinare, capace di intrecciare aspetti tecnici, simbolici e spirituali.

Il saggio si presenta dunque come un contributo prezioso alla valorizzazione della memoria storica e religiosa del Meridione, ampliando la conoscenza del patrimonio immateriale legato alle comunità locali.

L’autore, nato a Scilla nel 1996 e residente a Palmi, si è laureato in Scienze Storiche all’Università di Roma “Tor Vergata” con una tesi dedicata al terremoto del 1908. Giornalista, si occupa di cultura, cronaca e politica territoriale. Con il suo precedente saggio “La Tosse della Terra” ha ricevuto riconoscimenti e apprezzamenti, giungendo già alla seconda ristampa. I suoi interessi spaziano dalla storia sismica alla storia politica del Novecento, fino alle manifestazioni religiose e folkloriche della Calabria.

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