La Squadra Mobile ha eseguito la misura cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico. Indagini avviate dopo il ritrovamento dei corpicini dei gemellini in un armadio. Si cerca il corpo di un altro neonato del 2022.

REGGIO CALABRIA – Una giovane donna reggina è stata arrestata questa mattina dagli agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria, in esecuzione di una misura cautelare agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari su richiesta della Procura della Repubblica.

La donna è gravemente indiziata dei reati di omicidio per soffocamento dei suoi due figli neonatioccultamento dei loro corpi e soppressione di cadavere in relazione a un ulteriore bambino o bambina partorito/a nel 2022.

La drammatica vicenda ebbe inizio nel luglio 2023, quando i genitori della giovane trovarono, all’interno di un armadio della loro abitazione a Pellaro, i corpicini senza vita di due neonati, avvolti in una coperta.

Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dalla Squadra Mobile, si sono sviluppate analizzando filmati di videosorveglianza della zona, dai quali è emerso che la ragazza si trovava da sola in casa tra le 19 e le 20:30 dell’8 luglio, fascia oraria coincidente con il parto e la morte dei bambini.

Gli accertamenti biologici effettuati sul materiale organico sequestrato al Policlinico di Messina, dove la giovane era stata sottoposta a un intervento di raschiamento, hanno confermato che i neonati erano suoi figlinati vivi e deceduti per soffocamento.

Ascoltati dai magistrati, i familiari hanno riferito di essere ignari di quanto accaduto e di ricordare solo un ricovero della ragazza al GOM di Reggio Calabria per una forte emorragia, episodio che la giovane aveva attribuito a un semplice malessere, negando di essere incinta.

L’indagine, che resta nella fase preliminare e nel rispetto del principio di innocenza, è stata ulteriormente rafforzata dall’analisi dei messaggi tra la donna e il fidanzato, indagato per favoreggiamento personale.

Dalle conversazioni emergono elementi che farebbero pensare a un episodio analogo nel 2022, quando la coppia avrebbe vissuto forti contrasti sulla decisione di tenere un altro figlio, poi partorito e soppresso nel mese di agosto.

Nel corso dell’operazione, gli agenti hanno eseguito perquisizioni nelle abitazioni della donna e del compagno, nonché nei cortili e terreni a loro riconducibili, con l’ausilio di unità cinofile molecolari e di un georadar, per cercare eventuali resti umani del neonato partorito tre anni fa.

Articolo precedente Cosenza, inaugurata la nuova residenza universitaria “San Francesco” nel centro storico
Articolo successivoFuga di gas da bombola di Gpl su furgone per catering: intervento dei Vigili del Fuoco