La vecchiaia avanza, l’Adi arretra: la Uil e la Uilp Calabria lanciano l’allarme sull’assistenza domiciliare

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Mariaelena Senese - Francesco De Biase

Senese e De Biase: “Servizi insufficienti e frammentati. Serve un piano strutturale per gli anziani non autosufficienti

«In una regione come la Calabria, che invecchia e continuerà ad invecchiare, è necessario migliorare i servizi dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI)». È quanto sottolineano Mariaelena Senese, segretario della Uil Calabria, e Francesco De Biase, segretario della Uil Pensionati Calabria, commentando i dati contenuti nel report Uil sull’assistenza domiciliare.

Nonostante i 2,7 miliardi di euro stanziati dal PNRR per la misura “Casa come primo luogo di cura”, di cui 1,3 miliardi già spesi, persistono criticità e ritardi che non permettono di offrire risposte adeguate ai bisogni di cura della popolazione anziana.

I numeri parlano chiaro: al 31 dicembre 2023, la Calabria contava oltre 439 mila residenti over 65 e un indice di vecchiaia di 178,6 ogni 100 giovani, in aumento di oltre 40 punti percentuali nell’ultimo decennio. Un trend che conferma la necessità di potenziare le cure domiciliari per anziani fragili e non autosufficienti.

Secondo il report Uil, nel 2024 la regione ha registrato un +108% di pazienti assistiti con almeno una prestazione domiciliare, un dato incoraggiante ma ancora inferiore alla media nazionale e lontano dagli obiettivi del PNRR, che puntano a raggiungere il 10% della popolazione in ADI entro il 2026.

Tuttavia, l’aumento quantitativo non si traduce in un miglioramento della qualità assistenziale. «L’aumento dell’aspettativa di vita e il calo della natalità – affermano Senese e De Biase – impongono un rafforzamento dei servizi domiciliari, oggi insufficienti e spesso frammentati. L’obiettivo è permettere agli anziani di restare nel proprio ambiente domestico, migliorando la qualità di vita e riducendo i ricoveri ospedalieri inutili, alleggerendo così la pressione sulle strutture sanitarie».

Per raggiungere questo traguardo, i sindacati chiedono maggiore integrazione tra assistenza sanitaria e socialestanziamenti certi e continuativi a livello nazionale, regionale e comunale, e investimenti nella formazione del personale. Urgente, inoltre, colmare le carenze di organico, con particolare riferimento a infermieri e operatori socio-sanitari, e migliorare le condizioni di lavoro di chi opera a contatto con pazienti fragili e anziani.

La Uil e la Uilp Calabria richiamano infine l’attenzione sulla necessità di sostenere le famiglie e i caregiver, garantendo tutele e supporti adeguati. «Disomogeneità territoriali, ritardi e incertezze – concludono Senese e De Biase – penalizzano utenti e lavoratori. È il momento di invertire la rotta e offrire risposte concrete agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie».

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