La denuncia di un cittadino – Cinque prenotazioni, 26 euro spesi e nessuna cura: l’odissea sanitaria di un paziente

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Dopo mesi di prenotazioni saltate, un cittadino si presenta finalmente all’appuntamento odontoiatrico presso l’ASP Sud: paga 26 euro ma scopre che nello studio mancano strumenti, anestetici e persino la possibilità di curare un semplice dente. Alla richiesta di rimborso, la risposta dell’azienda è che “la visita è stata regolarmente effettuata”.

“Da mesi un molare mi tormenta con un fastidioso dolore. Decido di prenotare una visita odontoiatrica presso l’ASP Sud, dove, tra i servizi offerti, compare anche odontoiatria. Mi informo sul costo della visita senza esenzione: 26 euro. Accetto e procedo con la prenotazione.

Arriva il giorno dell’appuntamento: mi chiamano per dirmi che il medico non ci sarà. Pazienza, mi riprenoto.
Nuovo giorno, nuova telefonata: il medico non ci sarà. Mi riprenoto di nuovo.
Al terzo tentativo, scrivo una mail di conferma: mi rispondono che il medico non ci sarà. Mi riprenoto.
Al quarto tentativo, altra mail: mi chiamano per dirmi che il medico non ci sarà. Mi riprenoto ancora.
Al quinto tentativo, finalmente, mi rispondono che il medico ci sarà.
(Immaginate i fuochi d’artificio.)

Arrivo in ASP Sud, faccio la fila al CUP, pago le mie 26 euro e, con impegnativa e ricevuta, mi presento nello studio del medico odontoiatra.

Appena mi siedo, il medico mi guarda e mi chiede:
— “Tu sai come funziona qua?”
Rispondo: “No, è la prima volta che mi prenoto per una visita odontoiatrica.”
E lui, con un sorriso amaro:
— “Qui non abbiamo niente, non funziona niente e non possiamo fare niente.”

Rido, più per imbarazzo che altro, e chiedo:
— “Ma allora perché non interrompete il servizio? Che senso ha far pagare le persone per poi non fare nulla?”

Il dottore, gentile e dispiaciuto, mi invita comunque a sdraiarmi. Dopo un rapido sguardo, mi dice che il dente andrebbe estratto, ma lui non può intervenire. Mi mostra gli strumenti mancanti — trapanolevigatoreaspiratore — e aggiunge che mancano persino gli anestetici.
Con tono sincero, mi consiglia:
— “Vai da un dentista di fiducia, qui non posso aiutarti.”

Sono uscito con la sensazione di aver perso tutto: tempo, soldi e fiducia. Ho pagato 26 euro per sentirmi dire di andare da un dentista privato.

La sera stessa ho scritto una mail di reclamo all’ASP Sud, chiedendo almeno il rimborso. La risposta?
Per loro la visita è stata eseguita correttamente, quindi nessun rimborso.

E allora mi chiedo:
Perché continuare a offrire un servizio fantasma?
Perché far pagare ai cittadini la disorganizzazione e la mancanza di strumenti?
Perché fingere che la sanità pubblica funzioni, quando la realtà è che non c’è?”
Antonino Ingrà

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