Una mattinata intensa e ricca di umanità quella vissuta il 15 novembre 2025 all’I.C.At. “L. Daga” di Laureana di Borrello, dove detenuti, personale e volontari hanno incontrato l’attrice e scrittrice Claudia Koll, accompagnata dai collaboratori Pietro Ozimo e Pietro Trimarchi.
L’iniziativa è stata promossa dalla dott.ssa Simona Prossomariti, responsabile dell’Area Educativa, insieme al cappellano don Rosario Rosarno, in occasione della presentazione locale del nuovo libro dell’artista.
La testimonianza di una conversione: “Avevo molto, ma dentro una battaglia spirituale”
Nel corso dell’incontro, Claudia Koll ha condiviso con sincerità il percorso della sua conversione, raccontando le lotte interiori vissute negli anni del grande successo nel mondo dello spettacolo.
«Avevo molto — ha confidato — ma dentro sentivo una battaglia spirituale, insieme a un forte desiderio di ricerca e meditazione».
Dalla sua esperienza di fede è nata anche l’associazione “Le Opere del Padre”, con sede a Roma, dedicata al sostegno delle persone senza fissa dimora. L’opera, ha spiegato, si fonda su servizi che restituiscono dignità: lavanderia, igiene personale, cura della persona, parrucchiere, ascolto, supporto umano e aiuti concreti nella vita quotidiana.
“Il bene non cerca gratitudine”: la forza della carità
Claudia Koll ha ricordato come ogni opera di carità comporti fatica e incomprensioni, ma abbia il suo fondamento nell’amore gratuito:
«Dio ci ha amati gratuitamente. È così che cerchiamo di amare anche noi».
Ha raccontato di aver scoperto il volto di Dio tra le povertà dell’Etiopia e nel vuoto esistenziale del periodo precedente alla sua conversione: un Dio che non giudica, ma accoglie e solleva.
«Quando ami — ha detto — fai cose che da solo non avresti mai la forza di fare».
Il nuovo libro: un dialogo che rivela verità e amicizia
Al centro dell’incontro anche il nuovo volume “Qualcosa di me. In dialogo con un’amica”, un’autobiografia che unisce introspezione personale e testimonianza di fede.
L’opera mette in luce il valore dell’amicizia come spazio di autenticità: «L’amico è colui che ti permette di essere vero», ha sottolineato Koll.
Durante la mattinata, la sua autenticità ha creato un clima di ascolto, rispetto e vicinanza reciproca con i detenuti e il personale dell’istituto.
Un grazie al personale e ai volontari che hanno reso possibile l’evento
Un ringraziamento particolare è stato rivolto alla direttrice dott.ssa Caterina Arrotta, al comandante Giuseppe Ramondino e al vicecomandante Michele Ciancio, per il sostegno e l’organizzazione dell’evento. Presenti anche la dott.ssa Morabito dell’UEPE e le psicologhe che operano nel carcere.
Significativa la testimonianza della volontaria Luana, che ha condiviso la riflessione più toccante del libro:
«Claudia ci ha ricordato che il Signore ci chiama a partire da ciò che siamo, non dopo che saremo cambiati. È nella nostra ordinarietà che Dio viene a cercarci e ci dà una missione».
Un incontro che lascia un segno
La visita di Claudia Koll si è conclusa in un clima di dialogo sincero e speranza, offrendo a detenuti e operatori una pausa di luce, verità e possibilità di rinascita.































