Un incontro al Vivere di Turismo Festival 2025 che dimostra come la rigenerazione parte dall’ascolto delle persone e delle comunità, non dalle infrastrutture

A Rimini, al Vivere di Turismo Festival 2025, si è discusso non solo di turismo, ma di rigenerazione profonda. Non attraverso grandi infrastrutture o titoli altisonanti, ma mettendo le comunità al centro: è questa la riflessione emersa da un dialogo tra Emilio Casalini, Gianluca Palma (de La Scatola di Latta) e Serenella Messina (di Castè) insieme a Francesco Biacca, CTO di Destinazione Nicotera e promotore del Festival dell’Ospitalità.

Secondo Biacca, in questi dieci anni il vero motore del cambiamento è stato l’ascolto: «Ci siamo messi accanto alle comunità, senza la presunzione di portare risposte, ma con il desiderio sincero di capire». È da lì che, spiega, nasce il benessere autentico — quello che, quando è vero, si irradia e fa respirare l’intera comunità.

Il risultato, racconta, è stato la rinascita di relazioni che sembravano perdute. Persone che tornano a parlarsi, a immaginare insieme, a sentirsi parte di qualcosa di più grande. Da queste relazioni sono germogliate nuove idee, progetti, economie: piccole scintille, che messe insieme, cambiano la traiettoria di un intero luogo.

Entro breve, sarà presentato un report sui primi dieci anni del Festival dell’Ospitalità: non solo numeri, ma soprattutto volti, storie ed emozioni. Perché, come afferma Biacca, «la rigenerazione, quella vera, non parte dai finanziamenti o dalle infrastrutture. Parte dalle persone che si guardano negli occhi e decidono di ricominciare insieme».

Al termine di queste giornate a Rimini, Biacca confessa di essere «…sul treno, con il cuore pieno. Porto con me le parole, gli sguardi e l’energia bella di questi due giorni». E con lui, l’idea che quando le comunità si ascoltano davvero, tutto diventa possibile.

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