Due arresti per codice rosso nella Piana di Gioia Tauro: decisivo l’intervento dei Carabinieri nella lotta alla violenza di genere

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Due interventi rapidi e decisivi hanno spezzato l’escalation di violenza e restituito sicurezza a due donne finite nuovamente nel mirino dei rispettivi ex partner nella Piana di Gioia Tauro.

L’Arma dei Carabinieri, grazie a una tempestiva azione sul territorio, ha arrestato due uomini che avrebbero violato le misure cautelari previste a loro carico nell’ambito del Codice Rosso, strumento fondamentale nella tutela delle vittime di violenza domestica e stalking.

Varapodio, il primo episodio si è consumato in pochi minuti: un uomo già destinatario del divieto di avvicinamento e dotato di braccialetto elettronico si sarebbe introdotto nell’abitazione dell’ex compagna, ignorando le prescrizioni dell’Autorità Giudiziaria. L’intervento immediato dei Carabinieri della Stazione locale ha evitato che la situazione potesse degenerare, bloccando l’uomo e sottoponendolo agli arresti domiciliari.

Poco dopo, a San Ferdinando, un altro uomo avrebbe seguito la propria ex compagna nonostante il divieto imposto nei suoi confronti. Anche qui, la rapidità operativa dei militari ha interrotto un comportamento potenzialmente pericoloso, mettendo la donna al sicuro e prevenendo possibili conseguenze più gravi.

Due episodi diversi, un unico segnale: il Codice Rosso, insieme alla presenza costante dell’Arma sul territorio, continua a rappresentare un argine fondamentale per proteggere chi denuncia e vive situazioni di vulnerabilità. La tempestività degli interventi resta un presidio imprescindibile per fermare sul nascere condotte che potrebbero sfociare in tragedie.

Ma dietro questi fatti di cronaca si nasconde una dimensione sociale più profonda. Molte situazioni di violenza domestica e stalking nascono e si alimentano nella solitudine, nella dipendenza emotiva, nella paura di restare senza un legame affettivo. Chi subisce violenza spesso si trova isolato, giudicato o non creduto. E proprio questa condizione rende più difficile denunciare e chiedere aiuto.

Per questo, la risposta non può essere solo repressiva: accanto alla legge, serve una comunità attenta, capace di ascolto e supporto. La prevenzione passa anche dalla vicinanza umana, dalla rete sociale, dal sostegno alle vittime prima e dopo la denuncia.

Proteggere chi trova il coraggio di parlare significa non solo fermare un aggressore, ma spezzare un ciclo fatto di silenzi, paura e solitudine.

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