Aumentare la soglia ISEE per i libri scolastici gratuiti: la mozione di Ranuccio per sostenere le famiglie calabresi

15

In Calabria, ogni anno, con l’avvicinarsi dell’inizio della scuola, molte famiglie devono fare i conti con una spesa sempre più difficile da sostenere: quella dei libri di testo.

I costi sono ormai diventati proibitivi. Per gli studenti delle scuole superiori il totale può superare i 1.200 euro, mentre alle scuole medie si arriva facilmente oltre i 500 euro. In un contesto segnato da inflazione e rincari, queste cifre rappresentano un vero ostacolo al diritto allo studio.

A rendere la situazione ancora più complessa è la soglia ISEE per accedere ai libri scolastici gratuiti o semigratuiti, ferma da anni a 10.632,94 euro. Un limite ormai superato, che rispecchia condizioni economiche di un’altra epoca e che oggi esclude molte famiglie con redditi bassi, ma di poco superiori alla soglia prevista. Il paradosso è che diversi Comuni, non riuscendo a impiegare le risorse stanziate, sono costretti a restituire fondi non utilizzati.

La mozione di Giuseppe Ranuccio

Da questa situazione nasce la mozione presentata dal vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Giuseppe Ranuccio, che chiede al Consiglio di impegnare la Giunta regionale a promuovere, durante la Conferenza Stato-Regioni, una revisione nazionale della soglia ISEE per l’accesso ai libri scolastici gratuiti.

L’obiettivo della proposta è chiaro: aggiornare il limite almeno al livello previsto per il gratuito patrocinio a spese dello Stato, pari oggi a 13.659,64 euro, e introdurre un meccanismo automatico di adeguamento annuale.

La mozione prevede inoltre che la Regione Calabria:

  • solleciti il Ministero dell’Istruzione e del Merito a definire criteri più inclusivi;
  • condivida la proposta con ANCI e con le altre Regioni, così da costruire una posizione comune e più efficace.

Le parole di Ranuccio: “Serve un criterio più giusto e aderente alla realtà”

Ranuccio sottolinea la necessità di aggiornare parametri ormai obsoleti:

«Il diritto allo studio non può essere condizionato da parametri fermi a vent’anni fa. Troppe famiglie calabresi, pur avendo redditi bassi, restano escluse da un aiuto che dovrebbe sostenerle davvero. Con questa mozione chiedo al Consiglio di impegnare la Giunta a farsi portavoce di un cambiamento necessario. Non possiamo lasciare i ragazzi e i loro genitori soli davanti a costi sempre più alti: serve un criterio più giusto e più aderente alla realtà».

Il vicepresidente conclude ribadendo il valore sociale dell’intervento:

«Sostenere le famiglie non è un costo, ma un investimento nel futuro dei nostri giovani. È una battaglia di civiltà che la Calabria deve portare avanti senza esitazioni».

Articolo precedente Fermato con patente falsa, scatta la denuncia e una maxi sanzione