CAOS ALL’AZIENDA OSPEDALIERA DULBECCO: CGIL, FIALS E NURSIND DENUNCIANO RITARDI, MANCATI PAGAMENTI E PROPOSTE IRRICEVIBILI
I sindacati chiedono la revoca di una delibera e mettono in luce diverse problematiche che affliggono il personale sanitario
CATANZARO – 27 AGOSTO 2025 – «C’è bisogno di un cambio di direzione nel rispetto di tutti».
Poggiano su questa premessa la richiesta di annullamento– revoca in autotuela dell’atto deliberativo n. 643 del 13 giugno 2025 avente per oggetto “Avvio procedure di valutazione degli incarichi di funzione ai sensi dell’articolo 31 e 34 del Ccnl Comparto Sanità 2019/2021”; la richiesta di chiarimenti sullo stato dell’arte reale della contrattazione decentrata dell’Azienda ospedaliera universitaria “R. Dulbecco”; la richiesta di revoca della bozza sugli incarichi di funzione, sin qui “scandalosa” sul 50%, da dedicare agli orali (nientemeritocrazia e forza ai raccomandati (????) che le sigle provinciali catanzaresi di Cgil Funzione Pubblica, Fials e Nursind rivolgono al commissario straordinario della “Dulbecco”, al commissario di Azienda Zero della Regione Calabria oltre che alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti di Catanzaro.
«Sullo stato della contrattazione decentrata – scrivono le tre sigle – per quanto appreso dal Commissario dell’azienda Dulbecco e riportato sui giornali c’è molto da precisare in relazione ad accordo per le progressioni tra le aree ma sulla cui applicazione ad oggi nessun conto, chissà domani; dichiarazione di uniformarsi al recentissimo indirizzo giurisprudenziale (dopo le 6 ore lavorative) relativamente ai buoni pasto: ad oggi parole, a quando i fatti e i pagamenti?; scandalo dei tempi di risoluzione dei Dep (le ex fasceriguardano il 95% dei dipendenti ): siamo ad agosto e quello che è stato ratificato a dicembre 2024 è ancora lettera morta. Quando si vuole definire e pagare? Se i tempi dovesseroprolungarsi fino ad ottobre, viene il dubbio pensare che per il prossimo anno non si vorranno ripetere, lasciando il restante 50 % del personale fuori dall’applicazione dell’istituto con un danno economico pesante sia nell’immediato che per le pensioni dei dipendenti; cambio divisa (vestizione e svestizione): va ricondotto nel diritto alla retribuzione, visto che si tratta di orario di lavoro. Pertanto tale istituto va erogato a tutti i dipendenti aventi diritto così come da accordi pregressi già esistenti con le risorse di bilancio dell’Azienda. Nel merito, ove l’Azienda non intendesse procedere alla retribuzione dell’orario impiegato dai dipendenti nelle operazioni di vestizione e svestizione, dissentiremo da qualsiasi altra modalità di riconoscimento del diritto. A ciò bisogna aggiungere che, al fine della retribuzione di tale orario, bisogna attingere da ordinari capitoli di bilancio relativi al pagamento degli emolumenti retributivi dei dipendenti e non si pssono utilizzare i fondi contrattuali di cui all’articolo 102 (ex articoli 80 e 81 Ccnl 2016 del 2018) avendo un’altra destinazione d’uso».
Non solo, ma Cgil Funzione Pubblica, Fials e Nursind sono «rimaste altresì scandalizzate nel ricevere (l’8 agosto) la bozza del regolamento degli incarichi di funzione (cheriguardano il 5% dei dipendenti) soprattutto, tra le altre cose, nella parte in cua il comma 2 dell’articolo 10 nel regolamentare i criteri selettivi spunta un 50% da assegnare al colloquio che, a nostro giudizio, vuole significare l’annullamento della meritocrazia a favore dei raccomandati, rendendo inutile l’avviso stesso. Quale è la risultante di tale bozza, lasciate ogni speranza a Voi che partecipate.
Questi interrogativi devono essere portati a conoscenza di tutti i dipendenti dell’Azienda Dulbecco, di tutta la cittadinanza e della Regione Calabria, in particolare Azienda Zero, che sin qui hanno lavorato e lavorano alacremente per una Calabria migliore all’altezza dei tempi e lanciata verso il futuro anche grazie, non ultimo, al road show sul “FascicoloSanitario Elettronico per modernizzare la sanità” . A tutto ciò si aggiungono le criticità organizzative sanitarie evidenziate e poste all’attenzione dei vertici aziendali già nei mesi precedenti in merito ai reparti quali le chirurgie, l’ortopedia, la Tin e altri, culminate adesso nel mese di agosto soprattutto con l’operatività del pronto soccorso».
Le tre sigle sindacale concludono: «Per evitare tutto ciò andavano preventivamente programmati , da parte dei vertici aziendali, tutti quegli interventi e disposizioni , nonché impegni di nuove assunzioni ( attraverso “In Primis” con il Turn Over”) , collaborazioni migliori con le U.O. e Servizi del Campus di Germaneto che avrebbero certamente evitato tanti problemi soprattutto ai pazienti e a tutto il personale sanitario, tecnico e amministrativo che sin qui con la massima professionalità, qualità e abnegazione da sempre svolgono».