Chiara, la bimba nata in auto, il racconto del padre

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In merito all’articolo apparso ieri sul nostro sito, dal titolo “Partorisce in auto nella sala d’attesa del pronto soccorso a Polistena”, il padre della bambina neonata Chiara, ha contattato la nostra redazione per alcuni chiarimenti in merito all’episodio accaduto.
 
Nella giornata di mercoledì 25 gennaio su diversi quotidiani locali è apparsa la notizia, secondo cui mia moglie Monica, avrebbe partorito in macchina nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale di Polistena, aiutata dal Dottor Ruello. Volevo chiarire alcuni punti della vicenda. È vero sì, che mia moglie ha partorito in auto, ma è anche vero che a far partorire mia moglie non è stato lo stesso dottore come riportato da tutti i quotidiani locali, ma sono stato io insieme a mio figlio maggiore.
È iniziato tutto la mattina di lunedì quando mia moglie, mentre faceva la doccia, si è resa conto che le si erano rotte le acque. A quel punto io e mio fglio, vedendola piegata in due dal dolore, l’abbiamo caricata in macchina e ci siamo diretti verso l’ospedale ma all’altezza di Largo Santa Rita in contrada Bosco, Monica ha partorito in auto, aiutata da me e mio figlio. Appena nata la bimba non dava segni di vita, così ho improvvisato una respirazione bocca a bocca ed un massaggio cardiaco non sapendo cosa fare, e nel panico più totale. Dopo aver provato queste manovre per più volte, finalmente Chiara ha iniziato a piangere, e quello è stato davvero un momento commovente,bellissimo e indescrivibile. Nel frattempo, mio figlio ha chiamato l’ospedale per avvertire che saremmo arrivati con una neonata in auto. Giunti in nosocomio infatti ad attenderci c’erano gli infermieri ed il dottore di turno, il quale è vero che ha fatto entrare l’auto dentro la sala d’attesa del pronto soccorso, ma per permettere a mia moglie e mia figlia di uscire senza prendere freddo e nell’assoluta privacy, anche perché Chiara aveva ancora il cordone ombelicale attaccato, che poi è stato tagliato da un’ostetrica. Ci tengo a precisare che quanto da me raccontato non vuole essere un’accusa contro i giornalisti o contro gli stessi dottori i quali si sono attivati immediatamente per le cure di mia moglie, ma vuole soltanto essere una precisazione di quello che è succcesso, in quanto penso che non sia giusto raccontare verità dei fatti distorte, l’importante è che sia andato tutto bene e che mia moglie e mia figlia, che ho avuto la forza e il coraggio di far nascere, stiano bene. Infine grazie a tutti per gli auguri e l’affetto dimostrato, riuscire a far nascere la propria figlia è un’esperienza unica, che mai scorderò nella mia vita”
 
 

 

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