Povertà in crescita in Italia, il sindaco Michele Conìa: “Serve un piano nazionale contro disuguaglianze e fuga dei giovani”

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Michele Conia

Il primo cittadino di Cinquefrondi commenta i dati Istat: “Situazione drammatica, servono politiche concrete per lavoro, famiglie e inclusione sociale”

Dal report La povertà in Italia pubblicato ieri dall’Istat emerge una fotografia allarmante del Paese. A commentarla è Michele Conìa, avvocato, sindaco di Cinquefrondi (RC) e consigliere metropolitano della Città Metropolitana di Reggio Calabria, delegato ai Beni confiscati, Periferie, Politiche giovanili e Immigrazione e Politiche di pace.

La situazione è drammatica – afferma Conìa –. In Italia oltre 2,2 milioni di famiglie, pari a 5,7 milioni di persone, vivono in condizione di povertà assoluta. La condizione economica dipende fortemente dalla famiglia in cui si nasce e metà delle famiglie in povertà assoluta vive in affitto. Cresce anche la povertà tra i giovani dai 18 ai 34 anni, spesso penalizzati da lavori precari e mal retribuiti.”

Secondo l’Istat, l’incidenza della povertà diminuisce al crescere del titolo di studio, ma il Sud resta l’area più colpita, dove vivono la maggior parte delle famiglie con genitori single e basso livello di istruzione.

L’incidenza è del 4,2% tra chi possiede almeno un diploma – spiega Conìa – ma sale al 12,8% per chi ha la licenza media e raggiunge il 14,4% per chi ha solo la licenza elementare. Minori e stranieri sono le categorie più colpite: la povertà assoluta riguarda il 30,5% delle famiglie con almeno un migrante e il 35,2% di quelle composte esclusivamente da stranieri.”

I dati mostrano che 1,3 milioni di bambini e ragazzi vivono in povertà assoluta: il tasso passa dal 12,1% al Centro al 16,4% nel Mezzogiorno, toccando il 14,9% tra i bambini di 7-13 anni.

Le famiglie povere con minori sono circa 734 mila, pari al 12,3% del totale, percentuale che sale al 40,5% per i nuclei composti solo da stranieri.

Conìa collega questi numeri anche al XV Atlante dell’Infanzia di Save the Children (2023): “In Italia 200 mila bambini sotto i 5 anni vivono in povertà alimentare, cioè in famiglie che non riescono a garantire loro neanche un pasto proteico ogni due giorni. Quasi uno su dieci ha vissuto in povertà energetica, in case non riscaldate adeguatamente.

A peggiorare la situazione, secondo Conìa, sono inflazione e carovita: “Negli ultimi anni la spesa per latte e pappe è aumentata del 19,1%, mentre i pannolini costano l’11% in più rispetto al 2021. Questi fattori colpiscono la salute e il benessere dei bambini, con effetti negativi destinati a prolungarsi nel tempo.”

Il sindaco sottolinea anche un altro fenomeno preoccupante: la “fuga dei cervelli”. “Oltre un milione di italiani tra il 2014 e il 2024 si sono trasferiti all’estero, di cui 150 mila laureati. Tra il 2008 e il 2022 sono emigrati circa 525 mila giovani, ma solo un terzo è tornato. Le cause sono salari bassimancanza di servizipoche opportunità di carriera e difficoltà nel conciliare vita e lavoro.

Conìa invita a un impegno concreto per contrastare lo spopolamento e creare condizioni di vita dignitose nel Paese: “A Cinquefrondi stiamo lavorando da tempo per valorizzare il territorio, con progetti di rigenerazione urbanaarricchimento dell’offerta formativa, la creazione di una Scuola di Alta Specializzazione Tecnica, una Casa di Comunità e un Centro antiviolenza. Ma non basta.”

Per invertire la rotta – conclude il sindaco – servono politiche di accompagnamento socialeadeguamento dei salari all’inflazionecontrasto al lavoro poveropolitiche abitative mirateparità di genere per frenare la denatalitàasili nidocongedi parentalisostegno alla genitorialità e inclusione degli immigrati. Solo così potremo costruire un’Italia più giusta e solidale.”

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