Coldiretti Calabria: brindiamo allo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre con il fascino delle bollicine “made in Calabria” – Segmento in crescita in quantità e qualità
Il Capodanno Rai a Catanzaro scelga per il brindisi lo spumante calabrese
La Calabria per il vino conta, in totale, 19 Indicazioni Geografiche, tra 9 Doc (il 2,8% del totale italiano) e 10 Igt (l’8,5% del totale nazionale). Circa 370.000 ettolitri di vino all’anno. Dal 2025 si è concluso l’iter di riconoscimento della prima storica Docg per il Cirò; un acceleratore della qualità e riconoscibilità del nostro vino. Certamente il futuro del comparto alle nostre latitudini, si gioca tutto, visto che comunque rispetto ai quantitativi in Italia è obiettivamente una nicchia, (un valore di poco più di 60milioni di €uro oltre l’indotto), in un rapporto sinergico e identitario, con i territori visti sotto il profilo naturalistico, paesaggistico, storico-identitario, culturale, archeologico.
Focus sullo spumante “made in Calabria”
Ma veniamo agli spumanti, alle bollicine. Prevalentemente il metodo scelto è quello Martinotti/Charmat; il vino base viene fatto rifermentare in serbatoi chiusi a tenuta di pressione ma anche si sceglie il metodo Classico che prevede che la rifermentazione in bottiglia per molto tempo. Non ci sono dati ufficiali ma possiamo dire che non siamo certamente una regione leader. La produzione di spumanti in Calabria è relativamente giovane, iniziata in modo più strutturato intorno agli anni duemila. Gli spumanti calabresi sono un segmento in rapida ascesa, con qualità crescente e riconoscimenti internazionali che unisce tradizione e innovazione. Alcune cantine stanno investendo in questo settore, per ritagliarsi un proprio spazio nel panorama delle bollicine italiane esplorando in modo qualificato e con lucida visione le potenzialità dei vitigni autoctoni.
E allora, quale occasione migliore del Capodanno per scoprire le bollicine calabresi e brindare al nuovo anno con un tocco di Mediterraneo?
Le feste di fine d’anno poi, – aggiunge Coldiretti – fanno registrare il massimo di domanda dello spumante italiano ma registriamo che si consolida il consumo (sempre con moderazione) dei nostri spumanti sulle tavole dei calabresi, nei ristoranti e naturalmente negli agriturismi dove le previsioni per il capodanno confermano un 2025 con un bilancio positivo, . Confidiamo anche che nei vari capodanni nelle piazze e in particolare in quello Rai sul lungomare di Catanzaro il brindisi di fine anno sarà con le bollicine “made in Calabria” che possono presentarsi al grande pubblico e mettere il turbo. “Insomma – annota il presidente di Coldiretti Calabria Franco Aceto – lo spumante di Capodanno 2026 sia sempre di più calabrese. Un ulteriore e significativo segnale – conclude – delle grandi potenzialità che ha l’agroalimentare calabrese che da tempo traina l’economia della nostra regione sui mercati anche nazionali ed esteri”.
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