Coronavirus, Sileri: “Sufficienti le attuali restrizioni secondo il sistema a colori, servono maggiori controlli per evitare assembramenti. Accelerare con la prima dose per vaccinare più persone possibile. Cts dovrebbe essere più snello”

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Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri (M5S) è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

 

Riguardo alle possibili nuove restrizioni. “Servono maggiori controlli più che nuove restrizioni –ha affermato Sileri-. Ora che le giornate si allungano e sono anche più calde la gente sta più tempo fuori e dunque più controlli che consentano di far rispettare distanze e far indossare bene le mascherine sono necessari. Laddove il virus corre di più è già previsto l’innalzamento delle restrizioni secondo il sistema dei colori. Verosimilmente se il trend continua così altre regioni cambieranno colore la prossima settimana”.

 

Sui vaccini. “I vaccini stanno progressivamente arrivando, gli accordi con i sanitari che somministreranno i vaccini sono stati fatti, sono stati creati centri in grado di fare più di 3mila vaccinazioni al giorno. Altre Regioni sono rimaste indietro, ma i ritardi si vanno via via colmando. Man mano che arriveranno più vaccini non credo vi saranno problemi. Consentire le vaccinazioni agli over 65 anche con Astrazeneca e secondo me ritardare la seconda dose anche per Moderna e Pfizer consentirebbe di fare la prima dose a più persone e quindi di proteggere più persone più in fretta. Con J&J monodose avremo la possibilità di accelerare ulteriormente”.

 

Sul sovraccarico degli ospedali. “Questa pressione nel giro di 4 settimane si ridurrà in maniera rilevante perché ogni ondata ha una durata di circa due mesi, ma anche perché la vaccinazione va avanti. Il virus con più difficoltà attecchisce tra gli operatori sanitari, nelle rsa e in un quarto degli over 80 già vaccinati. Nelle prossime settimane aumenterà il numero dei vaccinati e dunque anche il numero dei ricoveri e dei decessi”.

 

Nel Cts non ci sono esperti in pandemie. “Nel Cts inizialmente un puro epidemiologo non c’era. Io sono sempre stato contrario ad un ampio Cts. Secondo me l’ideale sarebbe un comitato più snello composto da 3-4 persone, con dei comitati satelliti divisi per branca con cui possano essere attivati dei tavoli a seconda delle esigenze. Penso che da maggio in poi un restyling del Cts poteva essere fatto”.

 

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