COVID- regioni italiane verso il rosso. Calabria probabile zona arancione

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È previsto per questa mattina, un incontro tra il governo e le Regioni. Convocata per le 11.30 la riunione del Consiglio dei ministri sulle nuove misure per il contrasto al Covid.

Da lunedì la maggior parte delle Regioni, potrebbero essere 16, sarà di fatto in lockdown, con le scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno.

A certificare il nuovo peggioramento della situazione in tutto il paese sono i dati del monitoraggio settimanale e il Consiglio dei ministri, convocato nelle prossime ore, darà il via libera alle nuove misure per l’ulteriore stretta, necessaria alla luce della crescita dei contagi dovuta alle varianti diffuse ormai in tutto il paese e responsabili di oltre la metà dei nuovi casi accertati.

I dati del monitoraggio combinati con le nuove misure proietteranno gran parte dell’Italia in zona rossa.
Speranza dovrebbe firmare le ordinanze dopo l’entrata in vigore del nuovo decreto legge e le misure scatteranno da lunedì: in zona rossa si andrà dunque con un Rt superiore a 1,25 nel valore inferiore o con un’incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti.

A Basilicata, Campania e Molise, già rosse da una settimana, si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte (Rt a 1,41), Lombardia (Rt a 1,3), Emilia Romagna (incidenza oltre 400) , Friuli Venezia Giulia (Rt a 1,3) e Marche (incidenza sopra 250) e, con ogni probabilità, Veneto, che ha un Rt sopra 1,25 e uno scenario in netto peggioramento, provincia di Trento e Bolzano, che hanno un’incidenza sopra i 300 casi, Abruzzo e Toscana, Liguria, Puglia e Valle d’Aosta.
Il Lazio è al lmite tra l’arancione e il rosso, Mentre Umbria resta in arancione e Calabria dovrebbe passare da giallo ad arancione. In queste ultime due regioni rimarranno aperti gli esercizi commerciali mentre si potrà prendere il caffè al bar e mangiare a pranzo al ristorante solo in Sicilia e in Sardegna: la prima è l’unica regione che rimarrà in zona gialla mentre la Sardegna per la seconda settimana consecutiva sarà in zona bianca, quella in cui sono previste la possibilità di aprire tutte le attività.

Alle misure nazionali si affiancheranno poi quelle locali e saranno i presidenti di regione a dover adottare – come già fatto per la chiusura delle scuole – le ordinanze quando province o comuni superano la soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti. In molti hanno comunque anticipato le indicazioni del governo.

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