Zumpano (CS) – Una giornata che entrerà nella storia del borgo calabrese. L’amministrazione comunale di Zumpano, guidata dal sindaco Fabrizio Fabiano, ha ufficializzato l’acquisto del Convento degli Agostiniani con annessi dieci ettari di terreno. Un passo che segna il ritorno alla comunità di un luogo simbolo di fede, cultura e identità collettiva.
Il convento, costruito o ricostruito intorno al 1510 per volontà del Beato Francesco Marino, conosciuto come Fra Zumpano, divenne nel Cinquecento centro della Congregazione degli Agostiniani Zumpaniti. Una comunità che, attraverso preghiera, studio e predicazione, contribuì a ridisegnare la vita monastica in Calabria.
«Questo convento non è solo un edificio, ma il simbolo di una storia che appartiene a ogni cittadino di Zumpano», ha dichiarato il sindaco Fabiano. «Riappropriarci di questo luogo significa riconnetterci con le nostre radici, a quell’eredità di fede, cultura e resilienza che ha plasmato la nostra comunità».

Il primo cittadino ha poi ringraziato le famiglie Lappano, Provera, Sabella e Cozzolino, che hanno custodito il bene nel tempo, e in particolare la famiglia Valentini, che ha svolto un ruolo decisivo nella trattativa. «Senza il loro senso di responsabilità storica e l’amore per Zumpano, oggi non potremmo annoverare questo gioiello nel patrimonio comunale», ha sottolineato Fabiano.
La storia del convento è fatta di grandezze e di cadute. Nato come cenobio voluto da Fra Zumpano, sostenuto dal Cardinale Egidio di Viterbo, fu per secoli un punto di riferimento per i Casali di Cosenza. Dopo i danni del terremoto del 1783 e la soppressione napoleonica del 1806, fu acquistato nell’Ottocento dalla famiglia Corapi e trasformato in azienda agricola. Con il dopoguerra arrivò l’abbandono e solo oggi si apre una nuova fase.
«Fra Zumpano non era solo un religioso, ma un innovatore», ha spiegato lo storico Giuseppe Marini. «La sua congregazione resistette alle pressioni del potere centrale, creando una rete di conventi che divennero centri di sapere e sostegno per le popolazioni locali».

Nonostante il degrado, la struttura conserva ancora la sua imponenza, con il portale in pietra ad arco ribassato, le mura intonacate e gli spazi comunitari. L’obiettivo del Comune è restituirgli vita attraverso un progetto che va oltre il restauro. «Il recupero non sarà solo architettonico, ma narrativo», ha affermato Fabiano. «Vogliamo trasformare il convento in un polo culturale: un museo dedicato alla storia agostiniana, spazi per laboratori artistici e un archivio digitale per raccontare la nostra identità».
Il rilancio del convento si inserisce all’interno del progetto “Zumpano Experience”, già attivo nella promozione del borgo. Tra le iniziative allo studio, collaborazioni con università, percorsi spirituali che colleghino i cinque conventi fondati da Fra Zumpano e possibili sinergie con l’Ordine e le Monache Agostiniane per momenti di preghiera.
«Zumpano sta scrivendo una nuova pagina, ma lo fa guardando indietro. Senza memoria non c’è futuro, e questo convento è la nostra memoria storica», ha concluso il sindaco, sottolineando la portata simbolica dell’acquisizione.