Definitivamente assolto l’avvocato Armando Veneto: la Cassazione chiude il caso

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Definitivamente assolto l’avvocato Armando Veneto: la Cassazione chiude il caso

Roma, 9 luglio 2025 – Cala il sipario su una delle vicende giudiziarie più discusse degli ultimi anni: l’avvocato Armando Veneto, 89 anni, figura storica e tra i più noti penalisti calabresi, è stato definitivamente assolto dalle accuse di corruzione in atti giudiziari e concorso esterno in associazione mafiosa.

A porre la parola “fine” è stata la Prima Sezione Penale della Corte di Cassazione, che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro. Una decisione che conferma in via definitiva le precedenti assoluzioni ottenute da Veneto nei diversi gradi di giudizio.

“La giustizia ha trionfato”, affermano in una nota gli avvocati Vincenzo Maiello e Beniamino Migliucci, legali di Veneto. “Cala il sipario su una tra le più controverse accuse giudiziarie degli ultimi anni, che fin dal loro sorgere erano apparse contrarie ai fatti e avevano destato generale incredulità non solo nel mondo forense, ma anche nei luoghi della politica e della società civile”.

Armando Veneto, nel corso della sua lunga carriera, ha ricoperto numerose cariche di rilievo, distinguendosi per competenza, umanità e passione. La sua figura è stata spesso punto di riferimento per colleghi e istituzioni, non solo in ambito giuridico ma anche politico e sociale.

Gli avvocati difensori hanno voluto rendere omaggio anche ai giudici d’appello e di legittimità, “per avere riaffermato il primato delle ragioni del diritto e della ortodossa valutazione della prova, facendo vivere una giornata di festa allo stato di diritto”.

Con la pronuncia della Cassazione, si chiude dunque una lunga vicenda giudiziaria che aveva coinvolto un protagonista del diritto italiano, segnando una vittoria non solo personale per l’avvocato Veneto, ma anche – come sottolineano i suoi legali – “per la giustizia e il rispetto delle garanzie costituzionali”.

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