GALATRO – Ora si può guardare all’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili a scuola, sotto una luce nuova. Interessante, coinvolgente, diremmo meglio…illuminante, in tal senso, è stata la manifestazione che ha avuto luogo sabato pomeriggio a Galatro nella centralissima sala convegni del Comune e dedicata proprio a questo importante argomento. Organizzato dal Comune di Galatro (rappresentato al tavolo dei relatori dal sindaco Carmelo Panetta) e dall’Associazione Diritti Diversamente Abili, presente col suo fondatore e leader Vito Crea, il convegno ha visto la partecipazione di un folto pubblico, attento nell’ascolto dei relatori e molto partecipe quando è stato il momento di rivolgere le domande o, semplicemente, intervenire per dire la propria. Dopo i saluti di Panetta e Crea si è entrati nel vivo della tematica attraverso un’analisi tecnica degli strumenti normativi messi a disposizione dalla Provincia che interagisce con gli istituti scolastici e coi Comuni anche quando questi ultimi, come denunciato qualche giorno fa proprio dall’Adda, non producono la documentazione sufficiente a sfruttare appieno i fondi e le opportunità a sostegno degli alunni diversabili previsti dalla legge. Da questo punto di vista, è stato assai puntuale e prezioso il contributo offerto dalla dirigente del comparto Pubblica Istruzione della Provincia di Reggio Calabria Maria Grazia Blefari. Ma la dottoressa non è stata l’unica rappresentante del palazzo di via Foti presente. C’erano, infatti, sia l’assessore alla Formazione Arruzzolo, che ha spiegato quanto sia importante poter contare su docenti preparati, sensibilizzati e formati sul tema, che il presidente della giunta provinciale Raffa che, nonostante l’agenda zeppa di impegni per il pomeriggio di sabato, ha preso parte con grande interesse alla manifestazione, trattenendosi quasi fino alla fine. Raffa ha rimarcato l’impegno profuso dall’Ente che presiede, anche e soprattutto attraverso l’anticipazione di fondi per il sostegno all’integrazione degli alunni diversabili, nonostante i tempi attuali impongano, a tutti i livelli, il ricorso a una decisa spending review. I dirigenti provinciali e regionali della scuola invece, nonostante i reiterati inviti dal Presidente Crea, forse perché coscienti dei limiti di molti Dirigenti Scolastici non in grado di ottemperare ai loro obblighi di legge, hanno preferito declinare. Ma il piatto forte delle oltre tre ore di dibattito è stato l’intervento di Laura Coccia, atleta di livello quasi paralimpico che a soli 27 anni è stata eletta in Parlamento per dimostrare che “disabile” è solo un aggettivo, e che la vita va colta fino in fondo in tutte le sue sfumature. La deputata del Pd ha esposto il contenuto del progetto di legge di cui è prima firmataria, teso a disciplinare e a favorire l’integrazione degli alunni diversabili a scuola. Ma soprattutto ha scaldato i cuori dei moltissimi presenti, raccontando la sua storia personale, di bambina che il mondo dei cosiddetti “normodotati” voleva esclusa, emarginata, diversa. Come quella volta che a scuola la maestra dovette assegnare i ruoli per la recita di Natale e a lei toccò quello della grotta. Ebbene, da qual momento in poi la sua vita è stata tutta una sfida, tutto un rialzare la testa e inanellare vittoria dopo vittoria, perché le capacità, quando ci sono, come nel suo caso, si possono esprimere in tutti i modi, al punto che è diventata un esempio di forza, coraggio, determinazione per tutti. E’ diventata una vincente impegnandosi nello sport; anzi, nella regina degli sport, l’atletica leggera, anche gareggiando nelle stesse competizioni dei “normodotati”, con lo spirito decoubertiano di chi la sua gara l’ha già vinta semplicemente raggiungendo il traguardo e smentendo chi aveva preconizzato per lei un futuro in carrozzina. E allora, sfida dopo sfida, vittoria dopo vittoria, Laura Coccia è diventata un simbolo d’impegno civile e politico a favore di chi vive condizioni simili alla sua, tanto da essere stata scelta come candidata in posizione eleggibile alle scorse elezioni Politiche da Pierluigi Bersani in persona. Lei che ha vissuto lo sport come metafora di vita e riscatto sociale forse anche meglio dei Pistorius e degli Zanardi “Perché – ama dire Laura Coccia – lo sport t’insegna a rispettare le regole” ha parlato a cuore aperto, andando ben al di là l’esposizione della proposta di legge e il suo travagliato iter parlamentare, scaldando le anime dei presenti sia quando ha suscitato commozione e rabbia e sia quando ha trasmesso, con l’entusiasmo dei suoi pochi anni, energia, ottimismo e gioia di vivere a tutti quelli che hanno avuto modo di partecipare alla bellissima serata, al termine della quale ha immediatamente lasciato Galatro,ospite di Vito Crea e dei suoi amici della costa Ionica.
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