Il Pensiero Del Giorno. La Storia del piccolo Enea e il suo Destino

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Il Pensiero Del Giorno. La Storia del piccolo Enea e il suo Destino.

È di pochi giorni fa, la notizia riguardante il piccolo Enea abbandonato dalla madre in un ospedale a Milano. La notizia ha fatto il giro dei quotidiani ed è stata al centro dell’attenzione mediatica.
Il denominatore comune di tutte le testate giornalistiche è stato quello dell’elogio alla madre per il gesto compiuto, che occorrerebbe invece, contestualizzare ed analizzare secondo la logica razionale, priva di sentimentalismi.

Il futuro del neonato abbandonato infatti, non è difficile da immaginare, sarà la fortuna a determinarlo, omen nomen e le prospettive di vita saranno rosee solo se dovesse incontrare una famiglia affidataria atta a donargli quell’amore genitoriale che di per sé, senza falsa retorica è insostituibile. Questo accadimento dovrebbe fungere da monito per le sorti di tutte le donne che hanno gravidanze indesiderate, ma soprattutto andrebbe cambiata la prospettiva secondo la quale dare un figlio in affido sia quasi un gesto eroico, quando invece si tratta de facto per l’infante di un abbandono. Non solo infatti, è stato “abbandonato” l’infante, ma anche la madre avrà sempre i rimembri e i rimorsi per questa dolorosa scelta.

L’abbandono di un figlio non è mai una scelta semplice per una donna, che per tutta la vita avrà i rimpianti e le preoccupazioni per le sorti della creatura; se è vero come si dice che i figli sono di chi li cresce, occorrerebbe invece fossero di chi li ama. Nessuno sui sentimenti può ergersi a giudice, ma è oggettiva la condizione di molte donne che prima di abbandonare i figli sono destituite e abiurate a loro volta. Occorre condurre a tal guisa, un intervento mirato all’educazione sessuale, partendo dalla scuola già in età pre-adolescenziale. Una sessualità consapevole, è necessaria per un cambio di prospettiva, che non può esimersi dall’educazione alla consapevolezza, che andrebbe vagliata e presieduta da figure ad hoc, che dovrebbero ricevere presso dei consultori cittadini. Ogni grande città dovrebbe averne almeno uno e ogni piccolo paese una succursale. Ivi dovrebbero essere erogati servizi di natura psicologica, ginecologica ecc, per quei genitori che non sono pronti ad esserlo, per coloro che subiscono violenze o abbiano qualsivoglia difficoltà. Aborto, depressione post-partum, contraccezione, disabilità e temi annessi, dovrebbero essere al centro della politica e oggigiorno invece sono relegati nella maggior parte dei casi a sigle e giornate ad hoc dimenticando la vera essenza dei problemi.

Francesco Grossi con la collaborazione di Francesca Candido

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