INDAGINI REGIONE CALABRIA, BISOGNA ASPETTARE E, COMUNQUE, SOSTENERE IL PRESIDENTE OCCHIUTO
La vicenda che interessa la Regione Calabria non può essere presa come una verità incontrastata, trattandosi di atti preliminari che non hanno ancora accertato nulla e che, a parere di chi scrive, hanno, allo stato, una consistenza labile. È importante, però, fare, serenamente, il punto della situazione, lasciando da parte le tesi accusatorie della sinistra e quelle rimbombanti di alcune testate giornalistiche che pensano di poter, con titoli temerari, avere maggiore visibilità. Allo stato, giuridicamente, vi è una indagine nella fase preliminare che sta cercando di trovare elementi indiziari e probatori nei confronti delle persone che sono state iscritte nel registro degli indagati e che hanno ricevuto il relativo avviso, obbligatorio per legge, quando si eseguono perquisizioni o sequestri. Strumento questo posto a garanzia degli indagati e che non ha nulla a che vedere con presunte responsabilità, essendoci, tra l’altro, il principio incontestabile della presunzione di innocenza sino a sentenza passata in giudicato. Precisato quanto sopra, un breve commento sulla vicenda per come emerge dagli articoli giornalistici. Vi sono diversi filoni di indagine che, però, sembrano ruotino attorno ad alcune nomine. Ebbene, a parte che, molto probabilmente, tali nomine non sono state eseguite direttamente dal Presidente Occhiuto, non bisogna dimenticarsi che esistono i pareri di legittimità, di copertura economica e di verifica dei requisiti richiesti dalla legge o regolamenti, da parte degli uffici competenti. Quindi, se qualcosa non ha funzionato non è, certamente, responsabile il vertice della struttura. E, allora, gli attacchi dei media al Presidente Occhiuto sono strumentali, fuori posto e tentano di deviare il corretto corso della giustizia. Per come riferito dal Procuratore Capo Curcio l’indagine è solo all’inizio e, quindi, l’avviso è stato un atto dovuto per coloro che potrebbero essere, in qualche modo, individuati, allo stato sommariamente, come possibili responsabili. E sul punto, una piccola annotazione: la responsabilità penale è personale ecompletamente diversa da quella amministrativa, gestionale, civile, contabile e politica. Vi devono essere degli elementi stringenti e delle prove evidenti, altrimenti si finisce come sta sempre accadendo con l’assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste! Però, dopo tantissimi anni e dopo che la vita delle persone, delle famiglie e delle imprese è stata completamente distrutta, specialmente per chi non ha commesso i fatti. Le innumerevoli sentenze della Magistratura hanno certificato che per presunti reati legati alla gestione amministrativa le condanne sono al lumicino! E, allora, prudenza, prudenza ed ancora prudenza! Ed in tale direzione, sempre leggendo la stampa, non esiste, allo stato, un solo episodio che viene contestato direttamente all’azione del Presidente Occhiuto. Quindi, stiamo attenti prima di scrivere la esistenza di fatti ancora non emergenti e che potrebbero non esistere. In tale condizione, vogliamo essere sereni ed obbiettivi, e, perciò, la reazione del Presidente della G.R. è comprensibile: un soggetto che ritiene di non aver commesso nessun atto di rilevanza penale, dinnanzi al massacro mediatico, reagisce vigorosamente per manifestare e denunciare la propria innocenza, chiedendo tutte le indagini approfondite che i PM vorranno eseguire. Se lo stato degli atti è quello che si legge, molto probabilmente, l’indagine, per quanto riguarda Occhiuto, dovrebbe chiudersi a breve e consentire una ripresa dell’attività amministrativa con la serenità che un innocente ha. Certo, vi sono pure le devianze della mancata conoscenza del diritto amministrativo che preoccupano! Perché, tanti imputati amministratori, dopo anni di calvario, vengono assolti? Perché, spesso l’impostazione dell’accusa non tiene conto dei margini più larghi dell’azione gestionale e, quindi, i processi, nel vaglio dibattimentale e nel contraddittorio delle parti, poi cadono. Quindi, ecco la necessità della massima attenzione e il Procuratore Curcio è Magistrato sereno, competente e di alta capacità e spessore giuridico. In tali condizioni bisogna solo attendere e non fare i processi mediatici e sulla carta stampata. Essere buttato in prima pagina fa male, così come un’azione mediatica come quella in corso danneggia fortemente la Calabria, che non merita quello che sta accadendo. Il Presidente Occhiuto è persona di alto valore morale ed etico ed è stato sempre attento alle condotte intraprese per evitare possibili fraintendimenti. Sono certo, conoscendolo da oltre trenta anni, che non ha commesso nulla e comprendo la sua reazione da innocente. Ma, bisogna consentire ai PM di fare il loro dovere, purché lo facciano con la serenità che deve assistere coloro che hanno nelle mani, oggi, la vita di una persona e, maggiormente, di un’intera regione. Ed a coloro che alzano il dito nei confronti del Presidente Occhiuto, mi sento di dire che le attuali indagini finiranno, molto probabilmente, con una archiviazione, ma è giusto e corretto che vengano accertati tutti i fatti, con la oggettività e scrupolosità che la legge richiede. Lasciamo lavorare tranquillamente gli inquirenti e lasciamo lavorare con serenità il Presidente Occhiuto, che tanto ha fatto e tantissime altre cose deve fare nell’interesse dei cittadini e della Calabria.
Giacomo Francesco Saccomanno (avvocato-giurista-giornalista-esperto di ‘ndrangheta, già commissario regionale Lega).