L’agricoltura sociale di Stefania Mazzotta: dal premio Donne Coldiretti nuove opportunità di integrazione per migranti ed emarginati
Francavilla Angitola (VV), 9 maggio 2025 – L’agricoltura come strumento di inclusione, di riscatto sociale e di speranza per chi arriva da lontano in cerca di un futuro migliore. È questo il significato più profondo del progetto portato avanti da Stefania Mazzotta, imprenditrice agricola di Francavilla Angitola, che grazie al premio “Amiche della Terra – Storie di donne che nutrono il mondo” di Donne Coldiretti ha potuto ampliare la propria fattoria sociale con l’acquisto di un nuovo terreno.
La fattoria di Stefania è da anni un modello di agricoltura sociale fortemente inclusiva, che accoglie giovani migranti extracomunitari e persone in condizione di disagio, offrendo loro un’opportunità concreta di integrazione attraverso il lavoro agricolo, la formazione e la condivisione di valori legati alla terra e alla comunità.
Con il nuovo investimento, l’azienda potrà accogliere ancora più persone, creando un luogo in cui chi arriva da realtà difficili può sentirsi accolto, imparare un mestiere e contribuire al benessere collettivo. Un modello che mette al centro la dignità della persona, a prescindere dalla provenienza, e che dimostra come l’agricoltura possa diventare un ponte tra culture diverse e una via di sviluppo sociale oltre che economico.
“L’esperienza di Stefania – afferma Coldiretti Calabria – dimostra che l’agricoltura può essere inclusiva e solidale, trasformandosi in uno strumento di integrazione e riscatto sociale. La sua fattoria rappresenta un esempio concreto di come la terra possa unire, abbattendo le barriere e creando comunità”.
Anche il Presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, sottolinea il valore sociale del progetto:
“Stefania dimostra ogni giorno che l’agricoltura non ha confini e può offrire risposte concrete ai bisogni delle persone più fragili. Siamo orgogliosi di sostenere iniziative come la sua, che rendono l’agricoltura calabrese un modello di solidarietà e sviluppo inclusivo, capace di accogliere e integrare anche chi arriva da lontano.”