Un simbolo di speranza, prevenzione e responsabilità per le nuove generazioni
A Lamezia Terme, davanti alle scuole cittadine, è stata inaugurata la panchina arancione contro la violenza di genere, un nuovo e forte simbolo di sensibilizzazione e impegno civile. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il Soroptimist Club di Lamezia Terme e gli studenti del Liceo Artistico, appartenente al Polo liceale “Campanella-Fiorentino”, diretto dalla dirigente scolastica Susanna Mustari. La cerimonia si inserisce nel solco della campagna internazionale “Orange the World”, promossa dalle Nazioni Unite, che identifica il colore arancione come emblema dell’impegno per l’eliminazione della violenza contro le donne.
All’evento hanno preso parte il vice questore Concetta Gancemi, dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Lamezia Terme, il tenente colonnello Gianluca Zara, comandante del Gruppo Carabinieri di Lamezia, la dirigente scolastica Mustari, la presidente del Soroptimist Club Luigina Pileggi insieme alle socie, una rappresentanza di studenti e docenti, l’avvocato Raffaella Mascaro per la Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Lamezia Terme e Katia Nero dell’associazione “Per Te”.
La panchina arancione, collocata nell’area verde intitolata a Graziella Riga, docente e parlamentare, reca la scritta “Non sei sola” e il numero 1522, linea nazionale antiviolenza e antistalking. Un messaggio chiaro e diretto, rivolto soprattutto ai giovani, affinché sappiano che chiedere aiuto è possibile.
A spiegare il valore simbolico dell’iniziativa è stata la presidente del Soroptimist Luigina Pileggi, sottolineando come il colore arancione rappresenti la luce, la speranza e la rinascita possibile per ogni donna che subisce violenza. Il Soroptimist, ha ricordato, promuove da anni azioni concrete sul territorio, dall’illuminazione in arancione delle sedi di Polizia e Carabinieri, alla realizzazione di stanze di audizione protetta, fino agli incontri nelle scuole e alle campagne informative con la diffusione del numero 1522.
La dirigente scolastica Susanna Mustari ha rimarcato il ruolo fondamentale della scuola nella formazione non solo culturale ma anche civica e umana, invitando i ragazzi a riconoscere i segnali della violenza, anche quando non li coinvolgono direttamente. La scuola, ha evidenziato, educa al rispetto della persona, alla solidarietà e all’humanitas, ribadendo l’obbligo morale di aiutare chi è in difficoltà.
Un messaggio forte è arrivato anche dal vice questore Concetta Gancemi, che ha spiegato come, accanto alla denuncia, esistano strumenti di prevenzione, come l’Ammonimento del Questore, utile per intervenire tempestivamente in situazioni di stalking o comportamenti violenti. Ai giovani è stato ricordato che oltre al 1522 esiste anche Youcall, un’applicazione che consente agli adolescenti di segnalare in modo anonimo casi di violenza. L’appello è stato chiaro: non girarsi mai dall’altra parte.
Il comandante dei Carabinieri Gianluca Zara ha posto l’accento sulle diverse forme di violenza, non solo fisica ma anche psicologica ed economica, invitando i ragazzi a riconoscere quei segnali che fanno scattare il campanello d’allarme. Ha ricordato inoltre che sul sito dell’Arma dei Carabinieri è disponibile un test di autovalutazione per comprendere se si è vittime di violenza e ha ribadito che le caserme sono luoghi aperti all’ascolto e alla speranza.
L’inaugurazione della panchina arancione non rappresenta solo un gesto simbolico, ma un vero e proprio atto di coscienza collettiva, un invito alla responsabilità, alla denuncia e alla vicinanza alle vittime, affinché la lotta contro la violenza di genere parta dai giovani e attraversi l’intera comunità.
































