Una storia che ha destato sgomento e non poche critiche, arriva da Venosa (Potenza), dove una donna di 51 anni, insieme ad un complice, costringeva la figlia disabile 18enne, a prostituirsi. Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma, le due persone , ora tratte in arresto, obbligavano la giovane disabile, affetta da problemi di natura psichica, ad avere rapporti sessuali dietro pagamento in particolare con anziani, nelle loro abitazioni o in automobile, e poi si dividevano i proventi dell’attività di prostituzione. Una vicenda a dir poco scioccante se si pensa che era proprio la madre ad accompagnare la figlia agli incontri e ad aspettare, poco distante, che i rapporti sessuali si concludessero. Nel corso delle indagini, secondo quanto si è appreso, è stata determinante anche la collaborazione della giovane. I due arrestati dovranno ora rispondere di violenza sessuale, sfruttamento, induzione ed agevolazione della prostituzione continuati in concorso, tutti reati aggravati dall’aver abusato delle condizioni di inferiorità psichica della vittima.