Maltrattamenti in famiglia: il Tribunale dispone sei Sorveglianze Speciali su proposta del Questore

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Il Tribunale di Catanzaro, Seconda Sezione Penale, ha emesso sei provvedimenti di Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di persone indiziate di maltrattamenti in famiglia e verso conoscenti, accogliendo le proposte formulate dal Questore di Catanzaro.

Le misure sono state adottate a seguito di accurate attività istruttorie condotte dalla Sezione Misure di Prevenzione della Divisione Polizia Anticrimine.

Quattro dei provvedimenti, della durata compresa tra due e quattro anni, prevedono anche l’applicazione del braccialetto elettronico e, in un caso, l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza. Le misure riguardano due residenti a Lamezia Terme, di 31 e 40 anni, un uomo di 41 anni residente a Catanzaro e un 72enne di Cenadi, tutti responsabili di gravi e reiterati maltrattamenti nei confronti di donne con cui avevano relazioni sentimentali.

Le altre due misure, una delle quali con obbligo di soggiorno, sono state applicate a una donna di 48 anni residente a Marcellinara e a un uomo di 72 anni residente a Sellia Marina. La donna si sarebbe resa responsabile di vessazioni psicologiche e aggressioni fisiche nei confronti della figlia e del marito convivente, mentre l’uomo avrebbe molestato e minacciato la compagna.

Tutti i destinatari dei provvedimenti devono rispettare una serie di obblighi e divieti, tra cui il divieto di avvicinamento alle persone offese e ai luoghi da queste frequentati, nonché il divieto di comunicazione con le vittime attraverso qualsiasi mezzo. Per ciascuno di loro è stato inoltre disposto il ritiro dei documenti validi per l’espatrio.

Dalle attività investigative è emersa una significativa pericolosità sociale degli indagati, che avrebbero reiterato nel tempo comportamenti prevaricatori, con condotte maltrattanti psicologiche e, in alcuni casi, fisiche, anche in presenza di minori.

Il quadro normativo di riferimento è quello introdotto dal Codice Rosso, che consente al Questore di adottare misure preventive e, in caso di reiterazione, di proporre alla magistratura l’applicazione della Sorveglianza Speciale, come avvenuto in questo caso.

I provvedimenti confermano la massima attenzione della Polizia di Stato verso i casi di violenza domestica, invitando a segnalare tempestivamente ogni situazione che possa costituire un campanello d’allarme.

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