Estradato dalla Spagna uno degli indagati della maxi-operazione “Millennium”, frutto di una vasta indagine antimafia avviata nel 2018 e ancora in corso di valutazione giudiziaria
È rientrato in Italia, dopo l’estradizione dalla Spagna, uno degli indagati raggiunti da misura cautelare nell’ambito della maxi-operazione “Millennium”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria. L’uomo, accusato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti aggravata, si trovava all’estero al momento dell’esecuzione delle ordinanze. Secondo gli inquirenti farebbe parte del sistema criminale smantellato dai Carabinieri del Comando Provinciale reggino.
Determinante per la cattura è stato l’intervento dell’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale. Sulla base delle informazioni fornite dal Nucleo Investigativo dell’Arma di Reggio Calabria, l’Unità I-CAN ha avviato i contatti operativi con le autorità internazionali. Individuato in territorio spagnolo, il soggetto è stato arrestato grazie alla collaborazione con l’UDYCO Central della Policía Nacional, in stretta intesa con i Carabinieri italiani.
L’estradizione si inserisce nel quadro dell’operazione “Millennium”, scattata il 21 maggio 2025 in diverse città italiane tra cui Reggio Calabria, Milano, Roma, Bologna, Torino, Nuoro, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Agrigento e Verona. Centinaia di militari dell’Arma sono stati impiegati con il supporto del ROS, dello Squadrone Eliportato Cacciatori, del 14° Battaglione Calabria, dei Nuclei Cinofili, del Nucleo Elicotteri e dell’Unità I-CAN per il coordinamento internazionale.
L’indagine, avviata nel 2018 e sviluppata in cinque distinti filoni, ha portato all’esecuzione di 97 misure cautelari (81 in carcere e 16 ai domiciliari) e al sequestro preventivo di due società ritenute funzionali alle attività illecite. Coinvolti anche esponenti di vertice di importanti cosche della provincia reggina, attive nei tre mandamenti: tirrenico, jonico e centro. Le accuse contestate vanno dall’associazione mafiosa al traffico internazionale di droga, fino a estorsione, sequestro di persona, scambio elettorale politico-mafioso e detenzione di armi.
Va ricordato che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e che le posizioni degli indagati saranno oggetto di valutazione nelle successive fasi processuali.